Il bambino beve poca acqua

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Il bambino beve poca acqua

In estate, è molto importante assumere liquidi a sufficienza. Cosa fare se al bambino non piace particolarmente bere?

💧 La prima regola è dare l’esempio. Bevete molto, spesso e con voglia davanti al bambino. Loro amano imitare i loro genitori.

💧 Offrite acqua frequentemente. Si anche ogni 5 minuti. Anche se il bambino beve solo 1 sorso, questo sarà sufficiente.

💧Tenete l’acqua sempre a portata di mano. Lasciatela in ogni stanza all’altezza degli occhi del bambino in modo che possa averla sottocchio.

💧Utilizzate diversi contenitori per offrire l’acqua al vostro bambino: bicchieri, tazze, bottigliette, etc.

💧Durante i pasti potete offrire da bere con un cucchiaio (date sempre un esempio voi stessi). Provate anche a farlo bere da una cannuccia.

💧Giocate con l’acqua. Durante il bagnetto, potete portare con voi un bicchiere d’acqua da bere ed offritelo durante il gioco. Ad esempio, versate l’acqua con un cucchiaio da un contenitore all’altro, il bambino vorrà sicuramente portare il cucchiaio alla bocca.

💧Offrite più frutta e verdura ricca di acqua: anguria, melone, fragole, saranno di grande aiuto. Sebbene non sia acqua, questi alimenti aiutano a mantenersi idratati.

💧Se il bambino viene allattato al seno, offritelo più spesso: il latte materno disseta perfettamente.

Cosa non si deve fare?

⛔ Costringere il bambino a bere con la forza / insistere / persuadere.

⛔ Addolcire l’acqua o aggiungere della frutta per “dare sapore”. Il rischio è che il bambino smetta completamente di bere acqua normale finché non sarà abbastanza grande.

⛔ Non sostituire l’acqua con succhi o similari. L’acqua pura è la bevanda principale per un bambino, soprattutto nel primo anno di vita.


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Cosa aspettarsi dall’inizio dello svezzamento

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Cosa aspettarsi dall’inizio dello svezzamento

Abbiamo molte aspettative con l’introduzione degli alimenti complementari: qualcuno si aspetta che il bambino inizi subito ad assumere enormi porzioni di cibo e a sostituire l’allattamento al seno, qualcun’altro che il bambino dormirà più a lungo e meglio di notte …

Vi deluderò: non accade nulla di tutto ciò.

Non aspettarsi nulla da un bambino, vi salverà dalle delusioni.

❓Cosa NON ASPETTARSI dai primi mesi di svezzamento?

❗Che il bambino mangi molto fin da subito.

Innanzitutto, porzioni abbondanti possono causare stitichezza e possono influire negativamente sull’allattamento al seno e sull’interesse per il cibo.

Inoltre, non ha bisogno di molto: la dimensione dello stomaco di un bambino fino a 4 anni corrisponde al suo pugno.

❗Che il bambino dorma meglio la notte.

Il sonno notturno non ha nulla a che fare con le quantità di cibo che il bambino assume. Al contrario, un pasto abbondante prima di coricarsi può solo peggiorare la qualità del riposo.

I risvegli notturni nei bambini di età inferiore ai 3 anni sono fisiologici.

❗Che comincerà a mangiare con le posate sin dai primi giorni.

Non può accadere a 6 mesi: le capacità motorie del bambino non sono ancora così sviluppate. Nulla vi impedisce, però, di offrire le posate fin dall’inizio. Più si esercita, più velocemente avrà successo.

❗Che il bambino mangerà in modo ordinato.

Se lo imboccherete con l’omogeneizzato, finché non inizierà a sputare tutto, l’ambiente sarà pulito.

Altrimenti, preparatevi al fatto, che dopo ogni pasto dovrete pulire la cucina. La buona notizia è che all’età di 1 anno circa, la maggior parte dei bambini inizia a mangiare in modo abbastanza ordinato.

❗Che il bambino mangi come “la figlia del vicino della stessa età”.

Tutti i bimbi sono diversi: qualcuno inizia a parlare ad 1 anno, qualcuno a 3; qualcuno camminerà già a 10 mesi, altri gattoneranno fino a 15.

Lo stesso vale per il cibo. Tutto accadrà quando il bambino sarà pronto.

⭕Il cibo farà sempre parte della vita dei nostri figli e dipende da noi, che tipo di rapporto avranno con esso.

Commenti e risposte QUI

Affrontiamo questo e altri aspetti dello svezzamento nel corso “SVEZZAMENTO E AUTOSVEZZAMENTO CON PIACERE” – Scopri di più

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Cosa non dire ai bambini

Non ditelo

Cosa non dire ai bambini

Ogni parola che diciamo ha un impatto significativo sui nostri figli. Molto spesso non pensiamo a come le parole pronunciate ogni giorno, plasmino il comportamento alimentare dei nostri figli e pongano le basi per la loro salute futura.

Ecco alcuni suggerimenti su quali frasi è meglio rimuove dal vostro vocabolario:

⛔ Finché non finisci di mangiare, non ti alzi da tavola!

Il bambino dovrebbe mangiare perché ha fame e fermarsi quando è sazio. Non deve farlo solo per guadagnarsi il permesso di alzarsi dal tavolo. Il cibo non è un dovere, ma una fonte di energia e di piacere.

⛔ Mangia, mamma si è impegnata così tanto: ha cucinato per te.

Un bambino non dovrebbe mangiare per colpa o gratitudine. E di certo non per non deludere l’adulto.

⛔ Prima la pasta, poi le caramelle.

Questo porta ad un consumo eccessivo di cibo e all’incapacità di sentire i segnali del proprio corpo. L’autoregolatore del bambino “si spegne”. Mangia per ricompensa, non per fame. Si attiva il meccanismo “Ho mangiato molto = sono bravo e mi daranno caramelle”. Si inizia a mangiare inconsciamente troppo per provare piacere.

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Come introdurre un nuovo prodotto nella dieta del vostro piccolo

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Come introdurre un nuovo prodotto nella dieta del vostro piccolo

Spesso capita di offrire al bambino qualcosa di nuovo, lui, però, si acciglia disgustato e noi subito deduciamo che “non gli è piaciuto” e smettiamo di proporglielo.

Ecco alcuni suggerimenti su come aumentare le possibilità che un nuovo prodotto venga accettato volentieri dai piccoli esploratori.

🚀 Offrite il nuovo alimento in piccole quantità. Non mettete subito una porzione intera, ma offrite solo un piccolo assaggio. In questo modo il bambino non sarà sorpreso o sopraffatto dalla novità.

🚀Affiancate il nuovo alimento al suo preferito. Questo gli darà fiducia nella novità. Cercate di offrire nuovi prodotti sempre insieme a qualcosa che il piccolo ama e già conosce.

🚀 Non insistete e non forzate. Mettetelo sul piatto e lasciate che vostro figlio lo scelga. E’ probabile che lo ignori, che lo tocchi, lo annusi o lo sposti nel piatto. Tutto ciò è normale. Non vi aspettate che salti sulla novità al primo contatto. Lasciate che impari, che si abitui e sviluppi fiducia nel prodotto.

🚀 Mangiate voi stessi il nuovo prodotto. Come dice un proverbio inglese: “Non educare i bambini, educa te stesso. I bambini ti seguiranno”. È complicato cercare di inserire i broccoli nella loro dieta, mentre gli altri mangiano tutt’altro. Il bambino prenderà sempre come esempio le vostre azioni.

🚀 Offrite la new entry regolarmente. Non è necessario nutrire il bambino con lo stesso prodotto per un’intera settimana. Una prova non è sicuramente sufficiente per imparare ad amare un nuovo prodotto. Inserite la novità nella dieta un paio di volte a settimana.

🚀Cucinate e servite il cibo in modo appetitoso. Usate spezie e diversi metodi di cottura, sperimentate.

Non abbiate troppe aspettative nei confronti dei vostri bambini. Le vostre grandi aspettative spesso portano delusione e ansia durante l’introduzione degli alimenti complementari. La vostra calma e soddisfazione sono la chiave per un pasto di successo.

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Vantaggi dell’autosvezzamento

vantaggi in autosvezzamento

Quali sono i vantaggi con l'autosvezzamento?

Spesso si fa confusione nell’interpretare le finalità dell’autosvezzamento, confondendole con un semplice modo per bruciare le tappe di crescita del bambino.

Approfondendo, però, la filosofia che c’è dietro, scopriamo che l’autosvezzamento è semplicemente ciò che consegue quando rispettiamo i principi fondamentali dell’introduzione degli alimenti complementari.

Primo tra tutti è quello di far scoprire al bambino sapori, colori, forme e consistenze, attraverso i suoi sensi, di un’ampia varietà di alimenti, mantenendo il latte come alimento principale per la crescita fino a 12 mesi.

Partendo da queto presupposto e abbandonando l’idea che a 6 mesi i bambini vadano svezzati (termine che indicava l’abbandono precoce dell’allattamento) e debbano saziarsi con il cibo da subito, l’approccio al cibo sarà molto più sereno e semplice.

Se volessimo riassumere i numerosi vantaggi dell’autosvezzamento, potremmo dire che:

📌 Il bambino impara a mangiare in modo indipendente fin dall’inizio dell’introduzione degli alimenti complementari.

📌 Impara a masticare. Quando un bambino viene nutrito con le pappe per molto tempo, la sua capacità di masticazione non viene stimolata e non si sviluppa. Offrendo consistenze più complesse fin dall’inizio, il bambino impara rapidamente a gestirle, avviando tutti i processi collegati alla masticazione.

📌 Sviluppa i muscoli facciali. Nel processo di masticazione, i muscoli del viso si formano e si rafforzano, la mascella si sviluppa. Durante la crescita, questo avrà un effetto positivo sullo sviluppo del linguaggio.

📌 Sviluppa la motricità fine. Imparando ad afferrare con le mani il cibo in pezzi, il bambino sviluppa così la motricità fine, ossia il controllo motorio sui piccoli movimenti delle mani e delle dita.

📌Aumenta l’autostima. Il bambino dimostra di farcela da solo e noi trasmettiamo a lui fiducia e supporto.

📌 Permette alla famiglia di gustare cibi caldi. Il bambino mangia da solo e i genitori o i nonni, sono liberi e tranquilli di mangiare la propria porzione quando è ancora calda, invece di investire tutto il tempo a disposizione dietro a un cucchiaino volante.

📌I bambini non mangiano troppo. Mangiando da solo molto più lentamente rispetto ad essere imboccato, il bambino riceve un segnale di sazietà naturale nel momento giusto e non mangia più del necessario.

📌 Risparmio sugli alimenti “speciali per bambini”. Non è necessario acquistare nulla di dedicato per la sua alimentazione. Tutta la famiglia può gustare le stesse ricette a costi molto inferiori.

📌 Tutta la famiglia può passare a una dieta più sana. Quando sappiamo di avere a tavola un bambino di sei mesi che prende un esempio da noi, siamo noi stessi ad impegnarci a consumare cibi più sani.

📌Meno stress durante i pasti. Quando una mamma si siede a tavola e non deve pensare a come nutrire ancora una volta suo figlio con l’ennesimo omogeneizzato, è rilassata. Di conseguenza tutta la famiglia è più serena.

Affrontiamo tutti gli aspetti legati all’introduzione degli alimenti complementari, nel nostro corso “Svezzamento e Autosvezzamento con piacere”. Tutte le info QUI.

Per video, commenti e risposte, mi trovi su Instagram.

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Come offrire la carne ai bambini?

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Come offrire la carne ai bambini?

Spesso mi chiedete quando e come offrire la carne al vostro bambino.

Ecco a voi ☺️.

❓Quando iniziare? – È possibile, anzi, è necessario dai 6 mesi. La carne è ricca di ferro e zinco, sostanze estremamente importanti per il pieno sviluppo dei bambini.

❓Ogni quanto? – 2/3 volte a settimana.

❓In che formato?

✔️Carne macinata (anche come salsa tipo ragù) potete offrirla con verdure, cereali, pasta o semplicemente così.

✔️ Pezzi morbidi tagliati a striscie perpendicolarmente alle fibre – a bastoncino comodo per il bambino da prendere in mano.

✔️ Carni a lunga cottura che si sfilacciano con le mani, come spezzatino o carne macinata, possono essere serviti come piatto a parte o con cereali/pasta, sminuzzata in piccoli pezzi.

✔️Polpette sempre a forma di bastoncino, comodi da afferrare in pugno.

L’unica condizione è che la carne sia ben cotta. Ai bambini di età inferiore a 5 anni non devono essere offerti prodotti di origine animale crudi o semicotti.

🔥Tutte le organizzazioni internazionali affermano all’unanimità che le proteine ​​dovrebbero essere presenti nella dieta del bambino ad ogni pasto. Non dimenticate, però, che la carne non è l’unica fonte di proteine. Può essere alternata al pesce, ai latticini, alle uova e ai legumi.

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Miele sul ciuccio

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Miele sul ciuccio

‼️ I bambini di età inferiore ad 1 anno non devono consumare il miele in nessuna forma, nè cruda, nè cotta.

Questo divieto è associato al pericolo di infezione da spore che causano il botulismo.

‼️ Il trattamento termico (cottura) non permette di raggiungere una temperatura sufficiente a distruggere le spore. Pertanto, leggete attentamente le etichette dei prodotti che acquistate: ad esempio i prodotti da forno contengono spesso miele.

Dal sito web dell’OMS: “Il botulismo infantile si sviluppa quando i bambini ingeriscono spore di C. botulinum, che si trasformano in batteri che colonizzano l’intestino e rilasciano tossine. Nella maggior parte degli adulti, ciò non accade perché i meccanismi naturali di difesa dell’intestino, che si formano successivamente, impediscono la germinazione delle spore e la crescita dei batteri».

⚠️I principali sintomi del botulismo nei neonati sono: costipazione, perdita di appetito, debolezza, pianto alterato e difficoltà a controllare i movimenti della testa.

⛔Il botulismo per i bambini può essere fatale. Ecco perché non và assolutamente somministrato fino ad 1 anno.

‼️ Attenzione: bagnare il capezzolo con il miele in modo che il bambino lo prenda è assolutamente da evitare.

⛔È anche importante ricordare che il miele è fonte di zucchero aggiunto, pertanto, al fine di prevenire eccessi, è meglio evitare completamente questo alimento nella dieta fino ai 2 anni.

✅Le madri in gravidanza e in allattamento POSSONO consumare il miele senza nessun problema.

❗E no, il miele non è un prodotto altamente allergenico: non è incluso, né nei nove grandi allergeni, né nell’elenco esteso degli alimenti allergizzanti.

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Inappetenza d’estate

Inappetenza

Inappetenza d'estate

Capita spesso, con il caldo che il bambino perda l’appetito…è normale.

L’appetito si riduce con il caldo perché il corpo cerca di mantenere la sua temperatura abituale. Tutte le funzioni corporee, compresa la digestione, generano calore, pertanto, l’organismo modifica l’appetito nel tentativo di ridurre il suo carico di lavoro.

Cosa fare quindi?

La cosa più importante è non costringere il bambino a mangiare. In generale non vanno costretti mai, anche in altre situazioni.

Se state allattando, allora fatelo più spesso, sia al seno che con la formula.

Offrite acqua regolarmente, la cosa più importante è rimanere idratati.

È importante ricordare che per i bambini di età inferiore a un anno, l’unica fonte di liquidi (oltre al latte materno o alla formula) è l’acqua. Non date ai bambini bevande alla frutta, tè o altre bevande “per bambini”. Hanno molto zucchero e otterreste l’effetto opposto: il corpo dovrà produrre più energia per processare lo zucchero.

Offrite cibi rinfrescanti, per esempio, uno yogurt fresco con della frutta, invece di una pasta tiepida, offritela fredda.

Non lasciatevi, però, trasportare troppo dal cibo freddo: il corpo lo riscalderà rapidamente fino a una temperatura adatta alla digestione, aumentando così la temperatura corporea generale. In pratica si otterrà l’effetto opposto.

Ecco alcuni suggerimenti comuni per aiutare il vostro bambino a mantenere una temperatura corporea normale:

👍Vestite il piccolo con abiti freschi e leggeri.

👍Non state all’aperto nelle ore più calde (dalle 11.00 alle 15.00).

👍Mantenete una temperatura fresca in casa e fate spesso bagnetti rinfrescanti.

Forse vi aspettavate dei rimedi segreti su come far ritrovare l’appetito con il caldo, ma purtroppo non ce ne sono🤷‍♀️😅.

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Come passare dalle pappe al cibo in pezzi?

Dalle pappe ai pezzi

Come passare dalle pappe al cibo in pezzi?

Se avete iniziato l’introduzione dei cibi complementari prima dei 6 mesi e ad oggi vostro figlio non li ha ancora compiuti, sospendete lo svezzamento. A 6 mesi (e con una pausa di almeno 10 giorni dall’ultimo pasto), iniziate l’autosvezzamento secondo le regole, come se non ci fossero mai state pappe nella vostra vita.

Se il bimbo ha tra i 6 e i 9 mesi e lo state svezzando con le pappe, togliete gli omogeneizzati e per 10-12 giorni offrite delle microdosi: pezzi di cibo di una dimensione tale da stare tra i vostri polpastrelli. Successivamente potete passare all’autosvezzamento, sempre rispettando i tagli sicuri.

Se il bambino ha 10 mesi o più e ancora mangia le pappe, sarà più sicuro aumentare la complessità delle consistenze gradualmente, piuttosto che saltare direttamente ai pezzi grandi. Se state dando un pappa liquida, iniziate con una pappa più densa. Appena il bimbo è in grado di mangiarla senza difficoltà, passate al cibo schiacciato con una forchetta. All’inizio il bimbo potrebbe avere il riflesso faringeo (conati di vomito). Appena il riflesso sparisce, incrementate la consistenza, rendendo i pezzi di cibo sempre più grandi. Seguite sempre le linee guida sulla sicurezza alimentare e tagli sicuri.

Ricordate che il vostro bambino è abituato ad essere imboccato, non aspettatevi che inizi a mangiare subito da solo.

Non basterà semplicemente mettere il cibo davanti a lui. Anche l’esempio personale potrebbe non bastare. Nella fase iniziale del passaggio all’autosvezzamento, preparatevi ad offrire il cibo così:

La famiglia seduta a tavola, ognuno davanti alla propria porzione.
Iniziate a mangiare, il bambino, probabilmente, si aspetterà di essere imboccato. Aiutatelo, porgendogli il primo boccone o cucchiaio di cibo (a seconda delle consistenze in cui si trova). Questo gli farà capire che quel cibo nel piatto si può mangiare.

Dopo averlo aiutato con il primo cucchiaio, tornate al vostro piatto e mangiate 3-4 bocconi. Se vedete che il bambino non sta cercando di mangiare da solo, aiutatelo ancora una volta e tornate alla vostra porzione. Continuate così finché non inizierà a mangiare da solo.

Prima di iniziare lo svezzamento, a prescinde se con le consistenze cremose o con i pezzi, è molto importante frequentare un corso di Disostruzione e Rianimazione in presenza o on-line (ma con le prove pratiche) ed essere formati sulle regole di sicurezza a tavola e i tagli sicuri. Qui troverete tutti gli strumenti utili per iniziare.

🔥Affrontiamo questo e tutti gli altri aspetti nel video corso “Svezzamento e Autosvezzamento con Piacere”, scopri tutti i dettagli qui.

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Zucchero e bambini

Zucchero

Zucchero e bambini

Quando si parla di limitazione dello zucchero nella dieta di un bambino, si intende limitare gli zuccheri liberi.

Secondo l’OMS gli “zuccheri liberi” sono tutti gli zuccheri aggiunti ai prodotti alimentari, da chi cucina o dal consumatore, più gli zuccheri naturalmente presenti nel miele, sciroppi, succhi di frutta e concentrati. Il nostro corpo non ha bisogno di loro, perché non portano alcun beneficio.

Altra cosa sono gli zuccheri naturali che si trovano nella frutta, nella verdura e in altri alimenti.
Il loro assorbimento nel nostro corpo non è nè diretto, nè veloce, perché “imprigionati” nelle fibre di cui questi alimenti sono composti e sono quindi una fonte qualitativa di energia.

Oggi parleremo degli zuccheri aggiunti e delle restrizioni sul loro utilizzo.

L’OMS sconsiglia il consumo di zuccheri liberi nei bambini sotto i 2 anni. Questa opinione è condivisa nelle raccomandazioni dietetiche americane (pubblicate e aggiornate ogni 5 anni), dal ministero della salute Britannico NHS e dal CDC americano.
L’ente ESPGHAN sottolinea, che i bambini di età compresa tra 2 e 4 anni possono assumere 15-16 grammi di zucchero al giorno e per quelli di età inferiore a 2 anni scrive, che l’assunzione di zuccheri liberi “dovrebbe essere ancora più bassa”.

Dobbiamo cercare, quindi, di evitare del tutto questi zuccheri nei bambini sotto i 2 anni e limitarli il più possibile dai 2 anni in poi, attenendosi alle seguenti quantità, sulla base delle raccomandazioni dell’ESPGHAN:

Bambini 2-4 anni – 15-16 grammi al giorno
Bambini 4-7 anni – 18-20 grammi al giorno
Bambini 7-10 anni – 22-23 grammi al giorno

Per gli adulti si consiglia di consumare al massimo 25-30 grammi di zucchero al giorno, ricordando sempre che lo zucchero aggiunto non deve superare il 5-10% delle calorie totali consumate, sempre al giorno. Un cucchiaino di zucchero equivale a 4 grammi.

Nei prossimi post parleremo del perché è importante limitare (non eliminare) lo zucchero nelle nostre diete.

Al momento vi lascio con questa info che fa riflettere: in un vasetto di Fruttolo, che si propone come “yogurt per bambini” ci sono 6 gr di zucchero aggiunto. Che ne pensate?

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