Inappetenza d’estate

Inappetenza

Inappetenza d'estate

Capita spesso, con il caldo che il bambino perda l’appetito…è normale.

L’appetito si riduce con il caldo perché il corpo cerca di mantenere la sua temperatura abituale. Tutte le funzioni corporee, compresa la digestione, generano calore, pertanto, l’organismo modifica l’appetito nel tentativo di ridurre il suo carico di lavoro.

Cosa fare quindi?

La cosa più importante è non costringere il bambino a mangiare. In generale non vanno costretti mai, anche in altre situazioni.

Se state allattando, allora fatelo più spesso, sia al seno che con la formula.

Offrite acqua regolarmente, la cosa più importante è rimanere idratati.

È importante ricordare che per i bambini di età inferiore a un anno, l’unica fonte di liquidi (oltre al latte materno o alla formula) è l’acqua. Non date ai bambini bevande alla frutta, tè o altre bevande “per bambini”. Hanno molto zucchero e otterreste l’effetto opposto: il corpo dovrà produrre più energia per processare lo zucchero.

Offrite cibi rinfrescanti, per esempio, uno yogurt fresco con della frutta, invece di una pasta tiepida, offritela fredda.

Non lasciatevi, però, trasportare troppo dal cibo freddo: il corpo lo riscalderà rapidamente fino a una temperatura adatta alla digestione, aumentando così la temperatura corporea generale. In pratica si otterrà l’effetto opposto.

Ecco alcuni suggerimenti comuni per aiutare il vostro bambino a mantenere una temperatura corporea normale:

👍Vestite il piccolo con abiti freschi e leggeri.

👍Non state all’aperto nelle ore più calde (dalle 11.00 alle 15.00).

👍Mantenete una temperatura fresca in casa e fate spesso bagnetti rinfrescanti.

Forse vi aspettavate dei rimedi segreti su come far ritrovare l’appetito con il caldo, ma purtroppo non ce ne sono🤷‍♀️😅.

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Come passare dalle pappe al cibo in pezzi?

Dalle pappe ai pezzi

Come passare dalle pappe al cibo in pezzi?

Se avete iniziato l’introduzione dei cibi complementari prima dei 6 mesi e ad oggi vostro figlio non li ha ancora compiuti, sospendete lo svezzamento. A 6 mesi (e con una pausa di almeno 10 giorni dall’ultimo pasto), iniziate l’autosvezzamento secondo le regole, come se non ci fossero mai state pappe nella vostra vita.

Se il bimbo ha tra i 6 e i 9 mesi e lo state svezzando con le pappe, togliete gli omogeneizzati e per 10-12 giorni offrite delle microdosi: pezzi di cibo di una dimensione tale da stare tra i vostri polpastrelli. Successivamente potete passare all’autosvezzamento, sempre rispettando i tagli sicuri.

Se il bambino ha 10 mesi o più e ancora mangia le pappe, sarà più sicuro aumentare la complessità delle consistenze gradualmente, piuttosto che saltare direttamente ai pezzi grandi. Se state dando un pappa liquida, iniziate con una pappa più densa. Appena il bimbo è in grado di mangiarla senza difficoltà, passate al cibo schiacciato con una forchetta. All’inizio il bimbo potrebbe avere il riflesso faringeo (conati di vomito). Appena il riflesso sparisce, incrementate la consistenza, rendendo i pezzi di cibo sempre più grandi. Seguite sempre le linee guida sulla sicurezza alimentare e tagli sicuri.

Ricordate che il vostro bambino è abituato ad essere imboccato, non aspettatevi che inizi a mangiare subito da solo.

Non basterà semplicemente mettere il cibo davanti a lui. Anche l’esempio personale potrebbe non bastare. Nella fase iniziale del passaggio all’autosvezzamento, preparatevi ad offrire il cibo così:

La famiglia seduta a tavola, ognuno davanti alla propria porzione.
Iniziate a mangiare, il bambino, probabilmente, si aspetterà di essere imboccato. Aiutatelo, porgendogli il primo boccone o cucchiaio di cibo (a seconda delle consistenze in cui si trova). Questo gli farà capire che quel cibo nel piatto si può mangiare.

Dopo averlo aiutato con il primo cucchiaio, tornate al vostro piatto e mangiate 3-4 bocconi. Se vedete che il bambino non sta cercando di mangiare da solo, aiutatelo ancora una volta e tornate alla vostra porzione. Continuate così finché non inizierà a mangiare da solo.

Prima di iniziare lo svezzamento, a prescinde se con le consistenze cremose o con i pezzi, è molto importante frequentare un corso di Disostruzione e Rianimazione in presenza o on-line (ma con le prove pratiche) ed essere formati sulle regole di sicurezza a tavola e i tagli sicuri. Qui troverete tutti gli strumenti utili per iniziare.

🔥Affrontiamo questo e tutti gli altri aspetti nel video corso “Svezzamento e Autosvezzamento con Piacere”, scopri tutti i dettagli qui.

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Zucchero e bambini

Zucchero

Zucchero e bambini

Quando si parla di limitazione dello zucchero nella dieta di un bambino, si intende limitare gli zuccheri liberi.

Secondo l’OMS gli “zuccheri liberi” sono tutti gli zuccheri aggiunti ai prodotti alimentari, da chi cucina o dal consumatore, più gli zuccheri naturalmente presenti nel miele, sciroppi, succhi di frutta e concentrati. Il nostro corpo non ha bisogno di loro, perché non portano alcun beneficio.

Altra cosa sono gli zuccheri naturali che si trovano nella frutta, nella verdura e in altri alimenti.
Il loro assorbimento nel nostro corpo non è nè diretto, nè veloce, perché “imprigionati” nelle fibre di cui questi alimenti sono composti e sono quindi una fonte qualitativa di energia.

Oggi parleremo degli zuccheri aggiunti e delle restrizioni sul loro utilizzo.

L’OMS sconsiglia il consumo di zuccheri liberi nei bambini sotto i 2 anni. Questa opinione è condivisa nelle raccomandazioni dietetiche americane (pubblicate e aggiornate ogni 5 anni), dal ministero della salute Britannico NHS e dal CDC americano.
L’ente ESPGHAN sottolinea, che i bambini di età compresa tra 2 e 4 anni possono assumere 15-16 grammi di zucchero al giorno e per quelli di età inferiore a 2 anni scrive, che l’assunzione di zuccheri liberi “dovrebbe essere ancora più bassa”.

Dobbiamo cercare, quindi, di evitare del tutto questi zuccheri nei bambini sotto i 2 anni e limitarli il più possibile dai 2 anni in poi, attenendosi alle seguenti quantità, sulla base delle raccomandazioni dell’ESPGHAN:

Bambini 2-4 anni – 15-16 grammi al giorno
Bambini 4-7 anni – 18-20 grammi al giorno
Bambini 7-10 anni – 22-23 grammi al giorno

Per gli adulti si consiglia di consumare al massimo 25-30 grammi di zucchero al giorno, ricordando sempre che lo zucchero aggiunto non deve superare il 5-10% delle calorie totali consumate, sempre al giorno. Un cucchiaino di zucchero equivale a 4 grammi.

Nei prossimi post parleremo del perché è importante limitare (non eliminare) lo zucchero nelle nostre diete.

Al momento vi lascio con questa info che fa riflettere: in un vasetto di Fruttolo, che si propone come “yogurt per bambini” ci sono 6 gr di zucchero aggiunto. Che ne pensate?

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Sale e bambini

Sale e bambini

Sale e bambini

Il sale si trova naturalmente nella maggior parte degli alimenti, come anche nel latte materno. Carne, pesce, verdura e frutta contengono tutti il sale.

Ecco perché il bambino riceve la giusta quantità di sale necessaria per i processi interni anche dal cibo senza sale aggiunto.

Fino ad 1 anno di vita, un bambino può assumere massimo 1 grammo di sale al giorno. Questa quantità si assume facilmente dai cibi, che naturalmente contengono il sale. I reni dei bambini sotto un anno non sono in grado di processare grandi quantità di sale.

Tra 1 e 3 anni, un bambino può assumere fino ad un massimo di 2 grammi di sale al giorno. Ciò significa che può già mangiare cibo con sale aggiunto. Non lasciatevi ingannare, però, una grande quantità di sale nella dieta è dannosa per tutti, grandi e piccoli.

Per ridurre l’assunzione di sale nei bambini di età inferiore a 1 anno, preparate il cibo senza sale, aggiungendo il sale nel piatto vostro direttamente, se ne avete bisogno. Questo è più facile da fare di quanto sembri.

Al posto di snack salati (cracker, patatine), offrite ai bambini frutta e verdura. In questo modo ridurrete notevolmente la quantità di sale consumata.

Nella dieta di un bambino fino a 1 anno sono consentiti sporadicamente cibi leggermente salati (formaggio, piselli, mais e tonno in scatola, ecc.), nella misura di un prodotto al giorno e non tutti i giorni. Il buon senso vi aiuterà.

Non pensate che per il bambino mangiare senza sale “non sia gustoso”, sono solo le nostre abitudini di gusto a farci utilizzare il sale aggiunto. Il bambino non ha ancora questa “abitudine”, ma sta conoscendo il cibo così com’è al naturale. Siate un esempio per instillare in lui abitudini alimentari sane.

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Taglio sicuro per albicocche, prugne e susine

Copertine post ITA 2 (4)

Albicocche, prugne e susine

Si possono offrire ai bambini fin dai 6 mesi, attenzione però, il frutto dev’essere molto maturo da poterlo schiacciare tra le dita.

⛔️Non offrite frutti non maturi e duri perché c’è il rischio di soffocamento.

✅️Quando date le albicocche, le prugne o le susine, tagliatele sempre almeno in otto spicchi, togliendo ovviamente il nocciolo.

Non è necessario sbucciare i frutti a meno che la buccia non dia particolarmente fastidio al bambino, quindi osservatelo, se non vedete segni di disagio e difficoltà nel gestire il frutto con la buccia, allora potete lasciarla.

⚠️Ricordate sempre di lavare la frutta accuratamente prima di offrirla. Qui puoi trovare un articolo su come farlo correttamente.

Per tutti i tagli sicuri: c’è la nostra guida sui tagli sicuri e sicurezza a tavola QUI

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Ingredienti per piatti estivi

piatti estivi

Ingredienti per piatti estivi

Vorrei darvi qualche suggerimento su quali ingredienti mettere nelle insalate di riso, di pasta, cereali o cous cous, da offrire come piatto sano e sicuro ai bimbi in autosvezzamento durante la stagione calda.

✅️Pomodorini, mi raccomando attenzione ai tagli sicuri, mai offrirli interi, tagliati a metà o a rondelle, ma sempre almeno in 4 spicchi.

✅️Mozzarella, tagliata a dadini.

✅️Ceci, vanno bene anche quelli in scatola, schiacciati leggermente prima di essere aggiunti.

✅️Piselli, preferibilmente cotti da freschi o surgelati, vanno bene anche quelli in scatola (che contengono sale aggiunto) sempre schiacciati leggermente con la forchetta.

✅️Qualsiasi verdura cotta e tagliata in modo sicuro. Noi, per esempio, prepariamo spesso le verdure cotte al forno, tagliate a dadini per condire il cous cous.

✅️Uovo al sodo, è un’ottima fonte di proteine quindi perché non aggiungerlo sminuzzato alla vostra insalata?

✅️Gamberetti, mazzancolle e scampi sgusciati e tagliati per lungo sono un ottimo ingrediente.

✅️Qualche fogliolina di basilico fresco fa più che bene. Mi raccomando però, sminuzzatelo bene, perché quando si appiccica al palato potrebbero dare parecchio fastidio.

⚠️Olive, tagliate almeno in quattro spicchi, tenendo conto che contengono molto sale, quindi se le volete proprio aggiungere all’insalata non abbinatele ad altri ingredienti con sale aggiunto (per bambini sotto l’anno di età).

⚠️Prosciutto cotto, da evitare fino ad 1 anno di età, perché contiene tanto sale. Ricordiamoci sempre, però, del buon senso, se è l’unico ingrediente salato dato al bambino nel corso della giornata potrebbe anche andare bene.

⚠️Sottaceti, attenzione perchè contengono moltissimo sale, li escluderei per i bambini fino ad 1 anno di età.

✅️Ricordatevi che queste sono ricette dove usare tutta la vostra fantasia, quindi se nel frigo avete, per esempio, carne o pesce del giorno prima, potete tranquillamente aggiungerli tagliati in piccoli pezzi.

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Tagli sicuri

Tagli sicuri

SICUREZZA A TAVOLA: I TAGLI SICURI

Oggi vorrei soffermarmi su come tagliare verdure, frutta, pane, formaggio e altri alimenti proprio all’inizio dello svezzamento.

🤜🏻Ricordate che i bambini a 6 mesi prendono il cibo nel pugno con la presa palmare?

👌🏻La presa a pinza, invece, si sviluppa intorno agli 8-9 mesi.

✅Quindi, per sua comodità, taglieremo tutto il cibo in modo che sia facile da afferrare in pugno e portarlo alla bocca.

✅La forma ideale è a bastoncini lunghi quanto un dito mignolo di un adulto, di circa mezzo centimetro di larghezza. 

✅In questo modo una parte rimarrà all’interno del pugnetto, mentre l’altra spunterà sopra per essere comodamente mangiata.

👌🏻Non dimenticate che il cibo dev’essere morbido. Per regolarvi dovreste essere in grado di schiacciarlo con le dita, una consistenza simile ad una patata bollita.

⚠️Non date ai bambini frutta e verdura cruda dura, parleremo di come offrirla ai bambini nei prossimi post.

👶🏻Queste e tante altre regole, nella guida best seller sulla Sicurezza a Tavola e Tagli Sicuri che potete trovare QUI

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Cibo a pezzi: bene o male?

Cibo a pezzi

Cibo a pezzi: bene o male?

Il cibo in pezzi è dannoso per un bambino di 6 mesi, viene digerito o assorbito dall’intestino?

Scopriamolo.

Non esiste un solo studio che affermi la necessità di introdurre alimenti complementari sotto forma di omogeneizzati ai bambini di 6 mesi. Nessuno sà PERCHE’ si debba offrire cibo in purea ad un bambino che sta già seduto da solo e che mostra interesse per il cibo, nel momento in cui sia in grado di prendere da solo dei pezzi tagliati a dovere e portarseli alla bocca.

NON esiste UN SOLO studio che parli dei pericoli del cibo in pezzi nella dieta di un bambino di 6 mesi o anche dei benefici degli omogeneizzati.

Ci sono però studi che evidenziano i BENEFICI dell’introduzione degli alimenti complementari in pezzi. Vediamo quali:

👍 Il bambino impara a masticare fin dai primi pasti, quando il suo riflesso faringeo è ancora al centro della lingua, proteggendolo rapidamente dal rischio di soffocamento. Più il bambino cresce, più il riflesso faringeo si sposta verso la gola e sarà più difficile per lui imparare a gestire il cibo a pezzi.

👍 Il cibo a pezzi incoraggia il bambino a masticare. Quando mastica il cibo, il piccolo lo mescola con la saliva che attiva il processo di digestione già nella bocca. Questo rende più facile per lo stomaco digerirlo.

La masticazione, inoltre, sviluppa la mascella e i muscoli facciali, ciò ha un effetto positivo sullo sviluppo del linguaggio.

👍L’interazione con il cibo in parti solide favorisce lo sviluppo della motricità delle mani e la coordinazione dei movimenti.

👍I pezzetti consentono al bambino di familiarizzare facilmente con gli alimenti fin dall’inizio dello svezzamento: potrà così riconoscerli visivamente ed associare determinati gusti all’aspetto ed alla consistenza.

🤷‍♀️Frullare o omogeneizzare cambia non solo l’aspetto degli alimenti, ma anche la loro struttura cellulare. Il cibo diventa più viscoso e lo rende più difficile da ingoiare.

Lo sviluppo fisiologico del bambino gli consente di mangiare in modo sicuro il cibo morbido in pezzi già a partire dai 6 mesi.

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Perché il bambino sputa il cibo?

Sputa il cibo

Perché il bambino sputa il cibo?

Ricevo spesso questa domanda dalle mamme che stanno affrontando lo svezzamento, vediamo quali sono le principali ragioni di questo comportamento del tutto normale in queste fasi:

✅ Per sorpresa: quando il bambino viene imboccato o intrattenuto per farlo mangiare, il piccolo non si aspetta di ricevere qualcosa in bocca e la prima reazione istintiva è quella di sputare. Ciò non significa, però, che quell’alimento non gli piaccia. Cercate di far in modo che il bambino sia sempre consapevole di ciò che sta facendo durante il pasto. Ricordate il principio dell’alimentazione responsiva (ne ho parlato qui).

✅ Per curiosità: per vedere cosa gli è stato dato o come appare il cibo masticato, lo sputa. I bambini esplorano continuamente! Se state imboccando con il cucchiaio e non gli mostrate il contenuto, potrebbe sputare per scoprire il che aspetto ha il boccone. Se mangia da solo, potrebbe voler vedere com’è il cibo masticato. 

✅Non gli piace il gusto. Il bambino ha già le proprie preferenze di gusto. Prova il cibo, non gli piace il gusto e lo sputa. Offrite sempre prodotti diversi tra cui scegliere e non scartate gli alimenti che sputa, ma riproponeteli.

✅ Non gli piace la consistenza. In questo caso, sperimentate diverse forme e consistenze del cibo offerto. Se non gli piace la cotoletta, provate ad offrirgli una coscia di pollo, per esempio.

✅ Non gli piace la temperatura. Ciò accade spesso. Tenete d’occhio il bambino, seguite la sua reazione e regolate la temperatura delle pietanze in base alle sue preferenze.

✅ Ha troppo cibo in bocca e non riesce a gestirlo. Di norma, se offrite al bambino una quantità minore di cibo da mettere in bocca un po’ per volta , smetterà di sputarlo. Per aiutarlo offritegli un sorso d’acqua.

✅ Il bambino ha fame e vuole il latte. Se il bambino arriva affamato a tavola, durante l’inizio dello svezzamento, è molto probabile che non mangi. Non capisce ancora che gli alimenti complementari lo possono saziare. In questa fase, l’unica fonte di nutrimento che lo sazierà è il latte materno o in formula. Per evitare che ciò accada, basta dare al bambino la sua poppata 30 minuti prima del pasto. In questo modo sarà felice e predisposto ai nuovi gusti.

✅Non ne vuole più. Se è così, non insistete. Nessuna buona intenzione nel nutrire un bambino con “cibo sano” giustifica la forzatura, che ha solo effetti negativi sul rapporto con il cibo.

✅Non capisce cosa fare con quell’alimento specifico. Mostrategli come masticare in modo teatrale descrivendo a parole le vostre azioni. Mangiate sempre insieme in modo che abbia sempre un esempio dell’adulto di riferimento.

📌Come avete potuto leggere, ci sono molti motivi che possono portare a questo comportamento, che fa parte dell’evoluzione del rapporto che il bambino ha con il cibo. L’importante è osservare e non reagire negativamente a questi episodi naturali, mantenete sempre un clima sereno, che è il segreto di uno svezzamento piacevole e di successo.

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Bevande per bambini

Bevande per bamb

Bevande per bambini

Vediamo cosa dicono al riguardo le autorevoli organizzazioni internazionali:

0-6 mesi

Esclusivamente latte materno o di formula. La parola chiave qui è ESCLUSIVAMENTE. Ciò significa che tutto il resto è escluso. È vietato. Infusi, tè al finocchio, succo di mela, etc.
Il bambino riceve abbastanza liquidi dal latte…anche in estate.

Per i bambini allattati con latte in formula, l’integrazione con l’acqua è indicata solo in presenza di segni di disidratazione (molto raro).

7-12 mesi

La bevanda principale è sempre il latte + una piccola quantità di acqua.

Con l’inizio dell’introduzione degli alimenti complementari, i bambini allattati con la formula, devono assolutamente iniziare a bere acqua ad ogni pasto.

Per bambini allattati al seno, non è indispensabile somministrare acqua se l’allattamento a richiesta continua. Se, però, mentre voi bevete il bambino la richiede, allora offritegliela.

In termini di quantità, cercate di non superare i 120 ml di acqua al giorno. Se soffre di stitichezza, allora potete offrirne di più.

Tutto qui, non servono altri liquidi.

13-24 mesi

La bevanda principale è sempre l’acqua, che dev’essere sempre a disposizione del bambino.

Continuate ad allattare. Ricordate che l’OMS raccomanda di allattare fino a 2 anni o più se la mamma e il bambino lo desiderano?

Potete offrire latte vaccino intero o un’alternativa vegetale. Fate solo attenzione al latte di riso: potrebbe contenere quantità di arsenico non adatte ai bambini al di sotto di 5 anni.

Il volume consigliato è di circa 120 ml al giorno.

2-5 anni

L’acqua rimane la bevanda principale.

Potete passare a un latte meno grasso (ma non scremato).
Potete continuare ad allattare.

Potete offrire una piccola quantità di succo 100% frutta (non più di 120 ml al giorno). Idealmente, durante i pasti, ciò ridurrà il rischio di carie.

Potete offrire diversi tipi di tè e tisane.

I medicinali da assumere con acqua, sono un’eccezione a queste raccomandazioni. Se viene prescritto l’uso (gocce, sciroppi, etc), allora, ovviamente, possono e devono essere somministrati a un bambino di qualsiasi età.

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