Regole per la sicurezza

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Regole per la sicurezza

L’autosvezzamento è sicuro se si seguono le regole di sicurezza.

Ecco quelle più importanti:

  1. Il bambino deve stare seduto in modo autonomo (no si mangia sdraiati). Parleremo separatamente di cosa fare se il bambino ha 6 mesi e non sta ancora seduto.
  2. Il bambino deve mangiare da solo. Non bisogna imboccarlo, né insistere.
  3. È importante presentare il cibo nel modo sicuro. Ne parleremo successivamente.
  4. Non bisogna distrarre o intrattenere il bambino durante i pasti…niente “guarda, l’aereo che vola”, cartoni animati, telefoni etc.
  5. Il bambino non deve arrivare al pasto affamato, ma bisogna offrirgli latte materno o di formula 30-40 minuti prima dei pasti. In un post separato scriverò perché ciò è importante.
  6. Non mettere le mani nella bocca del bambino per recuperare un pezzo grosso, perché il bambino lo sputerà fuori da solo. Intervenire con le mani può creare un pericolo spingendo il cibo dove il bambino stesso non può più gestirlo.
  7. Non dare colpi sulla schiena del bambino se ha tossito. La tosse è il modo più efficace per liberare le vie respiratorie. La natura è più intelligente di noi.
  8. Non si può mangiare in movimento. Ciò aumenta il rischio di soffocamento.
  9. Non si deve mai lasciare il bambino da solo con il cibo. Se improvvisamente ha bisogno del tuo aiuto, non potrà chiamarti.

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Autosvezzamento, da cosa cominciare?

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Autosvezzamento, da cosa cominciare?

Perché introduciamo alimenti complementari nella dieta dei bambini? Innanzitutto per familiarizzare con ciò che mangeranno per tutta la vita e, in secondo luogo, per compensare la mancanza di oligoelementi che non provengono nella giusta quantità dal latte materno o da quello di formula. L’OMS nelle sue raccomandazioni afferma che lo svezzamento dovrebbe iniziare con alimenti ipercalorici contenenti ferro.
Quanto ferro pensate contengano i broccoli? Ve lo dico io: 0,73 mg per 100 gr. E le zucchine? Ancora meno – 0,4 mg. Inoltre, il ferro è scarsamente assorbito attraverso cibi vegetali.

Quindi cosa fare?
Iniziate lo svezzamento con alimenti contenenti ferro. Gli studi dimostrano che anche 10 grammi di carne al giorno hanno un effetto positivo sul livello dell’emoglobina nei bambini di età compresa tra 6 e 12 mesi.

Il bambino non mangia carne?

C’è molto ferro nelle uova (di pollo – 2,5 mg e di quaglia – 3,2 mg), nel pesce (ad esempio nello sgombro – 1,7 mg).

Da fonti vegetali: legumi e alcuni cereali (ad esempio grano saraceno). Le lenticchie hanno quasi 12 mg di ferro per 100 g e il grano saraceno ne ha quasi 7 mg per 100 g. Per migliorare l’assorbimento del ferro offrite alimenti di origine vegetale abbinandoli a quelli ricchi di vitamina C. In questo caso verranno in soccorso i broccoli, che contengono 56-76 mg di vitamina C. Oltre ai broccoli, potete offrire al bambino peperoni, pomodori, frutti di bosco ed agrumi.

Un altro compito dello svezzamento è quello di fornire al bambino fonti di energia alternative e anche qui i broccoli e le zucchine non ci aiuteranno molto. Avocado, banana, una varietà di cereali, noci e semi saranno molto più nutrienti. La dimensione dello stomaco di un bambino di età inferiore a 4 anni è uguale alla grandezza del suo pugno. Il nostro compito è trasformare una piccola porzione in una fonte di energia.

Ma quindi…non si mangiano broccoli e zucchine?

Frutta e verdura sono una fonte di vitamine e fibre, ma non sopravvalutate la loro importanza come primi alimenti.

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Quando posso iniziare l’autosvezzamento?

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Quando posso iniziare l'autosvezzamento?

Ecco una domanda che preoccupa molti genitori e che suscita molte polemiche.

L’OMS ed altre organizzazioni autorevoli raccomandano l’introduzione di alimenti complementari intorno ai sei mesi di età. Prossimamente, scriverò un post sui pericoli dell’introduzione prematura di alimenti complementari. Perché il bambino sia “pronto” ad assumere alimenti complementari, vanno verificati altri indicatori del suo sviluppo psicomotorio:

✅️Il bambino dovrebbe mostrare interesse per il cibo. In molti rimangono ad aspettare la comparsa di questo interesse, ma non si deve aspettare, si deve svilupparlo: portate regolarmente il bambino a tavola durante i pasti in famiglia anche prima dell’inizio dello svezzamento e fategli vivere questa esperienza insieme a voi.

✅️Il bambino dovrebbe poter rimanere seduto da solo o con un piccolo sostegno, cioè, se lo mettete su un seggiolone, deve rimanere seduto stabilmente e non perdere l’equilibrio.

✅️Il bambino dovrebbe essere in grado di afferrare degli oggetti e portarli alla bocca. Ciò significa che è pronto a “procurarsi” il proprio cibo.

✅️Il bambino dovrebbe essere in grado di far capire che non vuole più mangiare. Ad esempio, potrebbe allontanarsi dal cucchiaio, stringere le labbra, spostare il cucchiaio con la mano, lanciare il cibo o capovolgere il piatto.

✅️Dovrebbe aver perso il riflesso di estrusione. Questo si verifica quando il bambino non estrae più la lingua quando si toccano le sue labbra. Se il riflesso di estrusione c’è ancora, sarà impossibile nutrire il bambino con qualcosa di diverso dal cibo liquido.

Per poter iniziare è indispensabile che il bambino abbia tutte queste caratteristiche.

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Cos’è l’autosvezzamento?

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Cos'è l'autosvezzamento?

L’autosvezzamento o alimentazione complementare a richiesta, è un metodo che permette al bambino sin dall’inizio dello svezzamento dopo i 6 mesi, di alimentarsi da solo a tavola insieme agli altri familiari, a condizione che la famiglia segua una dieta sana e variegata. Non servono “cibi per bebè”, nessuna sequenza di alimenti da introdurre, c’è solo il piacere di mangiare e di stare insieme per vivere al meglio la scoperta del cibo.

È rischioso per il bambino?

No, basta seguire le regole per servire gli alimenti in modo corretto e le norme di sicurezza generali.

E se il bimbo non ha ancora i denti?

I molari, che servono per tritare il cibo, spuntano verso i due anni, prima di ciò i bambini masticano con le gengive. I denti frontali invece servono solo per staccare o mordere.
Mettete un dito nella bocca di vostro figlio e lasciate che chiuda la mascella…sentite che forza?

Da dove nasce questo metodo?

La prima a scrivere dell’autosvezzamento è stata Gill Rapley nel suo libro “Baby-Led Weaning” scritto nel 2008 e tradotto in 20 lingue. Ostetrica e consulente per l’allattamento, madre di tre figli, Gill ha “sperimentato” con i propri figli questo metodo con successo e ha saputo strutturarlo e trasmetterlo ad un pubblico ampio.

Cosa ne pensano i pediatri e gli enti di riferimento?

Sempre più pediatri consigliano l’autosvezzamento come approccio più rispettoso nei confronti del bambino. Numerosi studi dimostrano la sicurezza e l’affidabilità di questo sistema. Nel Regno Unito l’autosvezzamento è indicato come metodo alternativo allo svezzamento classico. In Italia, Uppa consiglia l’autosvezzamento come sistema efficace ricco di aspetti positivi. L’OMS non specifica quale metodo utilizzare (autosvezzamento o tradizionale), ma si limita solamente a raccomadare l’uso di prodotti adeguati e sicuri, sia in termini igienici che nutrizionali.

E i benefici?

L’autosvezzamento aiuta a costruire relazioni sane con il cibo, insegna al bambino a masticare, migliora l’autostima, sviluppa le capacità motorie, consente alla famiglia di mangiare insieme ai propri figli in modo sano, naturale (ed economico).

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