Mastica e sputa

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Mastica e poi sputa

Il bambino afferra il cibo, lo mette in bocca, lo mastica e poi… lo sputa.

Perché succede?

E’ normale! A noi sembra facile mangiare il cibo in pezzi, ma per un bambino che ha appena iniziato ad assaggiare i cibi solidi, è un nuovo compito: coordinare i movimenti di lingua, mascella, labbra e guance, deglutire al momento giusto…è un processo complesso e macchinoso…e richiede tempo.

Perché mastica e sputa?

1️⃣Non ha ancora capito come deglutire

2️⃣Ha imparato a sputare e vuole praticare questa abilità

3️⃣Si è imbattuto in una consistenza nuova e complessa, che non riesce a gestire

4️⃣Sputa per vedere che aspetto ha il cibo masticato

5️⃣Non ha fame

6️⃣Non ha ancora chiari i confini della sua bocca

Cosa fare quindi?

1️⃣Lasciatelo fare. Non sgridatelo, è un processo di apprendimento ed è naturale. Non mostrate segni di disgusto se cerca di rimettersi in bocca ciò che ha sputato: anche questo è normale.

2️⃣Mostrate con l’esempio e parlate. Sembra banale, ma funziona sempre. “Guarda come mastico e ingoio questo pezzo di pasta, andrà subito qui, nello stomaco!” e mostrate la bocca vuota e indicate lo stomaco dov’è finito il cibo.

3️⃣ Parlate al bambino di ciò che ha sputato “guarda come sei bravo a masticare, ora prova a deglutire” oppure “Vedo che non riesci ad ingoiare, prova a masticare ancora un pò”.

4️⃣Se notate che il bambino sputa un alimento in particolare, adattatelo, fatelo più morbido o più piccolo.

5️⃣Spostate l’attenzione del bambino su altro: offritegli un sorso d’acqua o mettete nel piatto un altro alimento.

6️⃣Cambiate l’orario dei pasti, affinché abbia tempo di avere fame.

7️⃣Aiutate il bambino ad esplorare i confini della sua bocca: massaggiate le sue gengive, la lingua, le guance. Giocate con uno spazzolino (senza dentifricio) così la lingua si rafforza muovendosi da una parte all’altra.

Quanto dura? Di norma, entro i 10 mesi passa, ma tutti i bambini sono diversi e il tempo può variare.

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E’ davvero interessato al cibo?

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E' davvero interessato al cibo?

Spesso mi scrivete “mio figlio ha 4 mesi ed ha un vivo interesse per il cibo, come devo iniziare ad introdurre gli alimenti complementari?”. Mamme, spesso confondiamo l’interesse per il cibo con la naturale curiosità.

Succede che il bambino segua attivamente con gli occhi la madre che mangia o muove le labbra quando lei mastica. Questo NON è ancora interesse per il cibo.

Quando cerca di raggiungere la forchetta della mamma mentre lei raccoglie la pasta, può NON essere interesse per il cibo.

Come riconoscere il vero interesse allora?

Se il bambino è interessato a ciò che state mangiando, offritegli un cucchiaio, un bicchiere o un piatto di plastica, tutto ciò che può vedere sul tavolo durante i vostri pasti. Se questo soddisfa la sua curiosità e lo calma, allora questo NON è interesse per il cibo.

Quando un bambino rifiuta decisamente tutto e chiede insistentemente cibo, questo è vero interesse e compare, di solito, intorno ai 6 mesi.

E se non arriva? Se il bambino non reagisce in alcun modo al cibo?

Il modo più efficace per stimolare l’interesse per il cibo è mangiare con bambini ed essere sicuri che abbiano nel piatto ciò che mangiamo noi (adattato alle loro esigenze). I bambini imparano imitando noi adulti.

Non distraete il bambino durante il pasto con giocattoli, TV, telefoni e altri gadget. Il bambino dovrebbe concentrarsi solo sul cibo che vede davanti a sé. Per lui, il processo di studio degli alimenti è già un gioco divertente.

Servite il cibo in modo accattivante (da non confondere con “fare forme o faccine con esso”). Il cibo deve avere un aspetto tale da essere invitante.

Servitelo in diversi colori (regola dell’arcobaleno). Attira l’attenzione e fa venire voglia di provare.

Lasciate che vostro figlio mangi da solo. Quando tocca e gioca con il cibo, è più probabile che lo metta in bocca. Poter giocare con il cibo è un modo per sviluppare la fiducia in esso.

Non aspettatevi nulla dal bambino, non forzatelo, non insistete. Quanto più libero si sente a tavola, tanto più vi si siederà con entusiasmo e proverà qualcosa.

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Qual’è la porzione giusta?

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Qual'è la porzione giusta?

Quanto cibo solido dovrebbe mangiare un bambino di 6 mesi? e di 8? e di 10?

Attenzione: il bambino non DEVE fare nulla di prestabilito. Non DEVE mangiare 100 grammi di omogeneizzato o 50 gr di pastina ad ogni pasto, scritti nello schemino del pediatra. Questa pratica di far mangiare una quantità prestabilita a tutti i costi fa parte di un metodo obsoleto, finalizzato alla transizione più rapida del bambino dall’alimentazione con il latte, verso il cibo solido.

Ora sappiamo per certo che l’alimentazione con il latte deve essere la base dell’alimentazione di un bambino nel primo anno di vita. Gli alimenti complementari, nella fase iniziale, hanno come fine la scoperta del cibo solido, il bambino non deve saziarsi in questa fase iniziale, ma imparare a riconoscere sapori e consistenze diverse, imparare a gestirli.

L’unico a sapere di quanto cibo ha bisogno in quel momento è il bambino stesso. Nello stesso modo in cui ci indicava che era pieno durante l’allattamento o non finiva l’intero biberon di latte in formula, saprà capire, come allora, quando è sazio.

I bambini non sanno ancora quanto “dovrebbero” mangiare, quindi mangiano esattamente ciò che richiede il loro corpo. Mangiano e si fermano. Sanno come interpretare la fame e sazietà, se noi adulti non interferiamo con loro e non rompiamo questo meccanismo impeccabile.

Un bambino non deve mangiare una porzione fissa ad ogni pasto ogni giorno. Un giorno può mangiare molto e il giorno dopo può solo giocare con il cibo. Questo va bene, l’appetito è variabile.

Se siete preoccupati che il vostro bambino non mangi abbastanza, create un diario alimentare e annotate tutto ciò che mangia durante la settimana. Vedrete che non mangia così poco come sembra. Un diario alimentare vi aiuterà anche a valutare quanto è varia la dieta del bambino e se qualcosa deve essere aggiustato.

La dimensione dello stomaco di un bambino di quest’età è approssimativamente uguale a…il suo pugno. Sì, quel pugnetto minuscolo, così quando vi sembra che abbia mangiato poco pensateci, perché di solito ha mangiato abbastanza.

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Orario dei pasti

Copertine post ITA (8)

Orario dei pasti

Spesso ci lamentiamo che il bambino si rifiuta di mangiare e preferisce biscotti al cibo “normale”. Si scopre poi che il bambino riceve biscotti fuori dai pasti in modo che “almeno mangia qualcosa”.

Ed è qui il nostro più grande errore. Spizzicare è il nemico dell’appetito.

🔥 È importante stabilire gli orari dei pasti e seguirli (dopo un anno di età). Però, se il bambino dorme e ” il programma” dice che è già ora di pranzare, non lo sveglieremo apposta, ma sposteremo l’orario del pasto. La flessibilità è importante, ma la struttura deve rimanere.

🔥Al di fuori dei pasti stabiliti, usiamo la regola “la cucina è chiusa”. Cioè, non si mangia nulla al di fuori dei pasti (le merende sono considerate pasti e vanno altrettanto programmate). Si può bere acqua, attaccare al seno, ma non si può mangiare un cracker, una mela etc. Se il bambino lo chiede, rispondete con calma che presto mangerà il suo pasto e passate al gioco. Spesso i bambini chiedono cibo per noia e non per fame.

🔥Fate una pausa tra i pasti di 2-3 ore (per i bambini di età superiore a un anno). L’allattamento al seno non conta. Se il bambino ha mangiato oggettivamente poco nel pasto principale, allora offritegli uno spuntino prima del previsto (non 15 minuti dopo il pasto😉). Attenetevi sempre alla struttura e non offrite cibo “in movimento” e durante il gioco.

🔥Il nostro compito è insegnare al bambino a riconoscere la fame e non farlo mangiare di più durante il pasto. Senza sentire la fame, il bambino non capirà quando è sazio e mangerà semplicemente perché “è ora” o perchè la mamma l’ha messo a tavola.

🔥Spesso i bambini rinunciano ai pasti principali a favore della merenda, perché sembra più attraente. Offrite per merenda lo stesso cibo dei pasti principali. Invece di una merendina offrite, ad esempio, gli avanzi di uova strapazzate con del pane. Lasciate che vi ricordi, che i bambini di età inferiore a un anno non hanno bisogno delle merende (questo “compito” è coperto dalle poppate), si possono introdurre dopo un anno.

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Non ancora

Copertine post ITA (7)

Non ancora

(riguarda i bambini sopra i 2 anni di età).

Ora, entriamo nel cuore della questione.

Il vostro bambino assaggia qualcosa, fa una faccia disgustata e dice: “Non mi piace”. Voi gli risponderete allegramente: “Non ti piace ANCORA? Va bene, riproverai la prossima volta e magari ti piacerà.”

Oppure gli offrite una mela e lui vi risponde: “Non mi piacciono le mele”. A ciò risponderete con calma: “Sì, le mele non ti piacciono ANCORA, ma i gusti cambiano e probabilmente domani le amerai”.

Aggiungete “NON ANCORA” ogni volta che il bambino dice che qualcosa non gli piace.

Qual’è il significato di “NON ANCORA”?

Ciò dà al bambino il diritto di cambiare idea, lascia la porta aperta, gli permette di innamorarsi del prodotto già dalla prossima volta e di non sentirsi a disagio, perché ieri ha detto che non gli piaceva.

Gli dà la libertà di cambiare idea e questo è tutto ciò di cui ha bisogno: non costringerlo a mangiare qualcosa in quel momento, ma dargli il diritto di scegliere consapevolmente gli alimenti, rifiutare con coraggio ciò che non vuole e chiedere senza esitazione una doppia porzione di ciò che gli è piaciuto.

Vogliamo crescere un “mangiatore” fiducioso e sereno e la frase “NON ANCORA” è uno dei modi per raggiungere questo obiettivo.

Potete anche dirlo ai bambini, fin dall’inizio dell’introduzione degli alimenti complementari, quando si rifiutano di mangiare qualcosa. “NON ANCORA” funziona assolutamente a qualsiasi età😉 e funziona anche con i genitori. Ripetetelo nella vostra mente, ogni volta che vi sentite sopraffatti dal rifiuto, così da convincervi che è solo una questione di tempo😉.

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Qual’è il seggiolone ideale?

Copertine post ITA (6)

Qual'è il seggiolone ideale?

📌 Il primo aspetto più importante è la possibilità di impostare lo schienale a 90°. Molti seggioloni costosi non offrono questa opzione e il bambino rimane costantemente in posizione semisdraiata. Questo aumenta il rischio di soffocamento.

📌 Il seggiolone dovrebbe essere comodo e adatto alle dimensioni e all’altezza del bambino. Non è normale quando dal tavolo sporge solo la sua testa e lui non vede nemmeno cosa c’è nel piatto.

📌 Un altro aspetto estremamente importante è il poggiapiedi. Ci dev’essere e dev’essere regolabile in altezza. Non sarà di alcuna utilità se il bambino non lo raggiunge con i piedi. Il supporto è importante per mantenere la postura corretta e rendere confortevole la sua seduta. Inoltre, se il bambino avrà bisogno di tossire, lo farà più facilmente se avrà un supporto per i piedi.

‼️Attenzione, se avete già un seggiolone senza poggiapiedi, non correte subito a comprarne un altro. Potete rimediare legando una sciarpa ben tesa tra le gambe del seggiolone. In alternativa posizionate uno sgabello o un’altra sedia sotto il seggiolone, su cui il bambino potrà poggiare i piedi.

📌 Il seggiolone dovrebbe essere leggero o avere delle ruote per facilitarne lo spostamento. Per una mamma già stanca dai mille impegni, spostare chili inutili, non è piacevole. Attenzione, se ha le ruote, assicuratevi che ci siano i freni per renderlo fermo e stabile.

📌Scegliete un seggiolone con meno rivestimenti possibile. Credetemi, lavare tutte le fessure dell’imbottitura dopo ogni pasto diventerà insopportabile. Più semplice è, più pratico pulirlo sarà.

📌 Preferite un seggiolone con il tavolino rimovibile. Se necessario, il ripiano può essere rimosso e lavato o meglio ancora, tolto completamente, per avvicinare il bambino al tavolo con tutta la famiglia.

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Come offrire l’acqua

Copertine post ITA (5)

Come offrire l'acqua al bambino?

Spesso ricevo domande su come è meglio offrire l’acqua al bambino e cosa utilizzare.

La verità è che ci vuole esattamente lo stesso tempo per insegnare a un bambino a bere l’acqua da un bicchiere classico, che da uno “per bambini”!🤷‍♀️. Allora perché perdere tempo inutilmente?

Puoi iniziare subito con un bicchiere o con una tazza!

‼️Attenzione però ai bicchieri in vetro molto sottile, il bambino potrebbe cercare di morderli, rischiando di farsi male.

E come insegnargli ad utilizzarli?

✅️Prendete in mano un bicchiere o una tazzina (tipo da caffè) piccoli e leggeri. Sarà facile impugnarli, per le sue mani piccole e ancora poco abili.

✅️ Versare poca acqua alla volta in modo da non dover asciugare intere pozzanghere quando il bambino versa l’acqua per terra (questo accadrà ed è normale).

✅️ Non aspettatevi che il vostro bambino si precipiti immediatamente a bere alla vista di un bicchiere. Avrà bisogno che gli venga mostrato e spiegato come utilizzare questo nuovo oggetto nella sua vita.

✅️ Date un esempio personale: bevete spesso da un bicchiere davanti a lui, sarà felice di imitarvi.

✅️ Per le prime volte aiutate il bambino a portare il bicchiere alla bocca, descrivete ad alta voce quando aprire la bocca, toccare il bicchiere con le labbra e quando alzarlo un po’ in modo che l’acqua scenda. È importante che il bambino segua e ascolti l’intero processo.

✅️Siate pazienti. L’acqua cadrà sul bambino, sul pavimento e sulla sedia. La buona notizia è che questi inconvenienti sono temporanei! 😉

Prima iniziate e prima imparerà.

Fuori casa, potete prendere una normale bottiglia d’acqua in formato per bambini (quella con il beccuccio duro e stretto). Questa opzione sarà la più comoda e pratica.

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Perchè grandi e bambini sono attratti dai dolci?

Copertine post ITA (4)

Perchè grandi e bambini sono attratti dai dolci?

“Mamma posso mangiare l’ovetto, papà voglio il gelato…” A chi di voi non vengono fatte queste richieste?

La voglia frequente di dolci può avere diverse origini:

1️⃣ Pasti irregolari. Il bambino non fa pasti regolari, le pause tra un pasto e l’altro sono lunghe e spesso prova una forte sensazione di fame. Quando siamo molto affamati, cerchiamo sempre una fonte di energia istantanea e lo zucchero è una di queste.

La soluzione è rendere i pasti regolari e non arrivare ad avere troppa fame.

2️⃣ Un’alimentazione di scarsa qualità, in particolare con assenza di carboidrati complessi nella dieta, che ci danno energia e rilasciano lentamente glucosio nel sangue. Questo ci aiuta a non desiderare i dolci per diverso tempo.

La soluzione è mangiare più cereali: riso, orzo, farro, pasta, pane integrale, etc.

3️⃣ Mancanza di sonno adeguato. La ricerca mostra che la regolare mancanza di sonno ci spinge a desiderare cibi salati e zuccherati. Il corpo cerca di ottenere l’energia necessaria.

La soluzione, banale, è dormire a sufficienza. Assicuratevi che vostro figlio dorma le ore necessarie, adeguate alla sua età.

4️⃣ Stress. Durante i periodi stressanti, il corpo produce un ormone chiamato cortisolo, che influenza l’aumento del desiderio di cibi zuccherati e ricchi di grassi.

La soluzione è cercare di ridurre il più possibile il livello di stress, eliminando le fonti di preoccupazione e i problemi che tarbano il bambino.

5️⃣ Abitudine. Spesso si tratta di una routine del mangiare dolci in certi momenti della giornata. Qui non si tratta di un desiderio, ma solo di un’abitudine.

La soluzione qui è rimpiazzare un’abitudine con un’altra azione. Il cervello, così, rimpiazzerà la vecchia. Ad esempio, mangiare frutta o bere qualcosa di salutare.

6️⃣Gli è stato insegnato così. Il dolce è una strategia per affrontare determinate situazioni. Ad esempio: il bambino piange, gli offriamo una caramella per calmarlo.

La soluzione è sostituire il cibo con altri metodi per affrontare queste situazioni. Ad esempio, “sei triste, vieni, che ti abbraccio forte”.

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Quali sono i 14 Allergeni più comuni?

Copertine post ITA (3)

Quali sono i 14 allergeni più comuni?

Questi 14 alimenti sono responsabili del 90% delle allergie alimentari nel mondo:

1 – Cereali contenenti glutine
2 – Soia
3 – Uova
4 – Latte vaccino
5 – Frutta a guscio
6 – Arachidi
7 – Crostacei
8 – Molluschi
9 – Pesce
10 – Lupini
11 – Sesamo
12 – Sedano
13 – Senape
14 – Anidride solforosa

Recenti ricerche in allergologia suggeriscono che tutti gli alimenti in questo elenco vanno introdotti nella dieta del bambino prima dell’età di un anno. Ciò riduce la probabilità di sviluppare allergie alimentari in futuro.

Stiamo attenti però. Introduciamo ciascuno di questi separatamente dagli altri dell’elenco. Iniziamo con piccole quantità. 3/4 assaggi, in giorni diversi, saranno sufficienti per circoscrivere un’allergia.

L’allergia alimentare si manifesta sotto forma di orticaria, meno spesso con angioedema o shock anafilattico. Chi ha parenti stretti con allergie alimentari, deve prestare attenzione e consultare preventivamente un allergologo.

Solitamente i sintomi compaiono entro 2 ore dal contatto con l’alimento e comunque entro le prime 24 ore. Quindi, ad esempio, se la mattina il bambino ha assaggiato le fragole e la sera del giorno dopo ha il sederino rosso, questa non è un’allergia alle fragole 😉.

In parallelo con i prodotti dell’elenco, si può offrire qualsiasi altro alimento. La probabilità di una reazione allergica ai broccoli, ad esempio, è estremamente bassa. Quindi, per intenderci, un giorno si può offrire l’uovo, la banana e dei broccoli. In caso di reazione allergica, il “colpevole” sarà l’uovo al 90%.

Non ha senso evitare l’introduzione di questi alimenti a causa del timore delle allergie. Una reazione potrà comunque verificarsi a qualsiasi età, la somministrazione ritardata non proteggerà il bambino.

La buona notizia è che l’organismo può superare le allergie. Quando si escludono a lungo dalla dieta alimenti che provocano una reazione, il sistema immunitario “dimentica” di aver già reagito in precedenza all’allergene e non reagisce più.

Se riscontrate sintomi da allergia alimentare in un bambino, escludete l’alimento dalla dieta e consultate un allergologo.

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Superare la paura di offrire cibo in pezzi

Copertine post ITA (2)

Come superare la paura di offrire cibo in pezzi

La paura è sempre lì dov’è l’ignoto. Molto probabilmente, avete paura perché non sapete:

1️⃣Riuscirà il bambino a far fronte ai pezzi?
2️⃣Come offrire pezzi in sicurezza?
3️⃣Come riconoscere quando sta soffocando?
4️⃣Come aiutarlo in caso di pericolo?

⁉️ Come non avere paura? Chiarire i dubbi leciti con la conoscenza.

1️⃣Un bambino di 6 mesi, in grado di mantenere la posizione seduta, può mangiare pezzi di cibo morbido offerti in un formato sicuro.

2️⃣ Tutto il cibo deve essere abbastanza morbido da poterlo schiacciare con i vostri polpastrelli. Non offrite nulla di rotondo o a forma di moneta (tali forme devono essere tagliate).

3️⃣È importante capire la differenza tra “il mio bambino sta avendo il gag reflex” e “il mio bambino sta soffocando”.
Il riflesso faringeo o gag reflex, è un meccanismo che protegge le vie respiratorie dall’ingresso di pezzi di cibo. Nei bambini di 6-8 mesi è al centro della lingua, per questo si attiva così spesso. Aiuta ad imparare a masticare e deglutire in sicurezza.
Si manifesta così: il viso diventa rosso per lo sforzo, gli occhi lucidi, la tosse (se il bambino tossisce, le sue vie respiratorie non sono bloccate), il bambino tira fuori la lingua.

Il bambino sta soffocando quando il cibo “elude” il riflesso faringeo e blocca completamente o parzialmente le vie respiratorie. Accade spesso quando il bambino mangia in movimento o distratto, es., davanti ai cartoni, e quando non vengono rispettati i tagli sicuri.
Si manifesta così: occhi sporgenti e sguardo spaventato, nessun suono o un sibilo lieve, la pelle e le labbra diventano blu, il bambino cerca di prendere aria, agita le braccia e afferra la gola.

In breve: se il bambino è rosso e rumoroso, è al sicuro, non interferite; se invece il bambino è silenzioso e ha un colorito bluastro – sta soffocando. Deve essere soccorso con urgenza.

4️⃣ Seguite un corso di primo soccorso e disostruzione (in presenza o online). Esercitatevi su una bambola in modo che le vostre mani sappiano sempre cosa fare quando il vostro cervello è in preda al panico. Controlla le date disponibili in PRESENZA (Abruzzo).

‼️Potete trovare più informazioni su come servire altri alimenti nella nostra guida completa sui tagli sicuri e la sicurezza a tavola QUI

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