Cosa fare se rifiuta il biberon?

perchè rifiuta il biberon

COSA FARE SE IL BAMBINO RIFIUTA IL BIBERON?

Devo rientrare al lavoro, ma mio figlio rifiuta il biberon cosa posso fare?

Innanzitutto dobbiamo essere consapevoli che imparare a prendere il biberon richiede del tempo, quindi dobbiamo partire sempre in anticipo dando il tempo alla bambina o al bambino di imparare.

✅️ Iniziamo a farlo giocare con la tettarella e con il biberon separatamente, per prendere confidenza con questi nuovi oggetti.

✅️ Passiamo poi all’assunzione non nutritiva, quindi a vuoto, per imparare anche come si succhia questo determinato oggetto.

✅️ Dobbiamo valutare anche la modalità in cui viene proposto il biberon, magari il bambino è troppo stanco, troppo affamato, magari sta scomodo o il flusso del latte è troppo veloce o troppo lento.

Per il bambino, insomma, ci sono tante variabili da valutare.

✅️ Oltre a ciò, va sottolineata l’importanza dell’ambiente sereno in cui si propone questo nuovo strumento. Dev’essere sempre un’esperienza piacevole sia per il bimbo, sia per l’adulto che lo propone.

⛔️ Il bimbo o la bimba non devono essere mai forzati ad accettarlo, devono essere liberi di rifiutare. Non insistete mai, perchè otterrete il risultato contrario.

✅️ Scegliete la tettarella giusta, non quella che assomiglia di più al seno materno, ma quella che permette di fare le stesse cose che permette di fare il seno nella cavità orale del bambino.

Non abbiate aspettative, ci vorrà del tempo, concedetevelo sia voi, sia al bambino.

‼️ Il rifiuto del biberon può essere legato anche alle difficoltà di suzione (es. frenulo corto o altro), quindi se non riuscite a risolvere adottando le piccole accortezze proposte, scrivetemi in direct QUI per fissare un appuntamento e studiare il vostro specifico caso insieme.

Commenti e risposte QUI

© Tutti i diritti riservati. Polina Kazimirova 2018-2024 | P.IVA 02708530692

Privacy Policy

Come offrire il pesce in svezzamento

pesce in svezzamento

COME OFFRIRE IL PESCE IN SVEZZAMENTO

Le controversie sull’argomento pesce sono sempre in voga. Vi ricordo gli aspetti più importanti per chiarire i vostri dubbi:

✅️ Il pesce e i frutti di mare possono e devono essere offerti ai bambini fin dall’inizio dell’alimentazione complementare, cioè a partire dai 6 mesi. OMS, NHS, AAP, ecc. dicono questo a riguardo.

✅️ Il pesce è una fonte essenziale di Omega-3, Omega-6 e ferro, oltre a calcio, fosforo e iodio.

❗Sì, pesce, molluschi e crostacei rientrano tra i 14 principali allergeni, il che significa che possono causare reazioni allergiche.

Questo spaventa molti genitori, che decidono di rimandare il primo contatto ad un secondo momento. Recenti ricerche, però, dimostrano che l’esposizione precoce dei bambini agli allergeni, riduce il rischio di sviluppare un’allergia a quel alimento nel corso della loro vita.

❗È per questo motivo che le organizzazioni internazionali raccomandano di introdurre nella dieta di un bambino il pesce e i frutti di mare tra i 6 e i 12 mesi.

️Solo i genitori che soffrono di allergie alimentari devono fare attenzione. I loro figli sono in effetti più inclini a tali allergie. In questo caso rivolgetevi ad un allergologo per avere consigli su come e quando introdurre il pesce nella dieta del vostro bambino.

❓Quale pesce scegliere? Quello che vi piace di più ed è disponibile nella vostra zona. Non esiste un pesce “giusto” o “sbagliato” per cominciare.

Vi do giusto un paio di consigli:

✅️ Se possibile, scegliete pesce fresco e locale

❌Escludete i pesci di grandi dimensioni (squalo, pesce spada) dalla dieta dei bambini piccoli, poiché accumulano grandi quantità di mercurio, che influisce negativamente sullo sviluppo del sistema nervoso

✅️ Cuocetelo accuratamente. Ai bambini sotto i 5 anni non dovrebbero essere somministrati alimenti di origine animale crudi o semicrudi

✅️ Scegliete un pesce che abbia poche lische e che si pulisca facilmente una volta cotto, così da risparmiare tempo e fatica

Quante volte?

✅️ 2-3 volte a settimana, di cui una porzione dovrebbe essere di pesce grasso (salmone, sgombro, etc)

Quando avete offerto il pesce ai vostri bimbi?

Commenti e risposte QUI

© Tutti i diritti riservati. Polina Kazimirova 2018-2024 | P.IVA 02708530692

Privacy Policy

Soffocamento: saper intervenire

Soffocamento saper intervenire

SOFFOCAMENTO: SAPER INTERVENIRE

🔴 Il soffocamento da corpo estraneo è una delle principali cause di morte nei bambini sotto i tre anni.

🔴 Tra il 60 e 80% di episodi di soffocamento sono imputabili al cibo, quasi la metà di questi incidenti si è verificata sotto la supervisione di un adulto.

Questo significa che noi adulti non siamo formati per prevenire il soffocamento e non sappiamo bene come agire nel caso che accada.

“e cosa faccio non do più il cibo in pezzi a mio figlio?”

Certo che no, dobbiamo semplicemente imparare come prevenire il soffocamento e come agire, perché la manovra di disostruzione, se fatta bene, è efficace nel 98% dei casi!

Non basta guardare semplicemente un video su YouTube, vanno fatte le prove pratiche cosicché il corpo si ricordi ogni movimento da eseguire quando magari la mente non è più lucida.

✅️ Scoprite le prossime date del corso di disostruzione e rianimazione pediatrica online e in presenza…vi aspettiamo!!

© Tutti i diritti riservati. Polina Kazimirova 2018-2024 | P.IVA 02708530692

Privacy Policy

Allergie in svezzamento

Allergie in svezzamento

ALLERGIE IN SVEZZAMENTO

‼️ Questi 14 alimenti sono responsabili del 90% delle allergie alimentari nel mondo:

– Cereali contenenti glutine⠀
– Soia
– Uova
– 
Latte vaccino
– 
Frutta a guscio
– 
Arachidi
– 
Crostacei
– 
Molluschi
– 
Pesce
– 
Lupini
– 
Sesamo
– 
Sedano
– 
Senape
– 
Anidride solforosa

🔥 Recenti ricerche in allergologia suggeriscono che tutti gli alimenti in questo elenco vanno introdotti nella dieta del bambino prima dell’età di un anno. Ciò riduce la probabilità di sviluppare allergie alimentari in futuro.

🔴 Stiamo attenti però. Inseriamo ciascuno di questi separatamente dagli altri dell’elenco. Iniziamo con piccole quantità (anche utilizzato come ingrediente). 3 assaggi, in giorni diversi, saranno sufficienti per circoscrivere un’allergia .


‼️ L’allergia alimentare si manifesta sotto forma di orticaria, vomito o diarrea, meno spesso con angioedema o shock anafilattico. Chi ha parenti stretti con allergie alimentari, deve prestare attenzione e consultare preventivamente un allergologo.

🔴 Solitamente i sintomi compaiono entro 2 ore dal contatto con l’alimento e comunque entro le prime 24 ore. Quindi, ad esempio, se la mattina il bambino ha assaggiato le fragole e la sera del giorno dopo ha il sederino rosso, questa non è un’allergia alle fragole 😉.

In parallelo con gli alimenti dell’elenco, si può offrire qualsiasi altro alimento. La probabilità di una reazione allergica ai broccoli, ad esempio, è estremamente bassa. Quindi, per intenderci, un giorno si può offrire l’uovo, la banana e dei broccoli. In caso di reazione allergica, il “colpevole” sarà l’uovo al 90%.

✅️ Non ha senso evitare l’introduzione di questi alimenti a causa del timore delle allergie. Una reazione potrà comunque verificarsi a qualsiasi età, la somministrazione ritardata non proteggerà il bambino.

‼️ Se riscontrate sintomi da allergia alimentare in un bambino, escludete l’alimento dalla dieta e consultate un allergologo per poter fare le dovute analisi ed eventualmente confermare la presunta allergia.

È rimasto ancora qualche dubbio? Vi aspetto nei commenti 🤗

Commenti e risposte QUI

Affrontiamo questo e altri aspetti dello svezzamento nel corso “SVEZZAMENTO E AUTOSVEZZAMENTO CON PIACERE” – Scopri di più

© Tutti i diritti riservati. Polina Kazimirova 2018-2024 | P.IVA 02708530692

Privacy Policy

Diretta Instagram: Dermatite Atopica

diretta: dermatite atopica

DIRETTA INSTAGRAM: DERMATITE ATOPICA

Una diretta sulla dermatite atopica con la @dott.ssa_angelicadessi.

✅️ Cos’è e come riconoscere la DA

✅️ Come prevenire la DA

✅️ Se è legata all’alimentazione del bambino / mamma che allatta

✅️ Come prendersi cura della cute con la DA

E tanto altro…la diretta è QUI

 
 
 

© Tutti i diritti riservati. Polina Kazimirova 2018-2024 | P.IVA 02708530692

Privacy Policy

Come riconoscere un pediatra aggiornato?

pediatra aggiornato svezzamento

COME RICONOSCERE UN PEDIATRA AGGIORNATO?

Quotidianamente ricevo testimonianze di mamme confuse a causa di indicazioni errate fornite dai loro pediatri di riferimento.

❌️ E’ davvero inaccettabile che nel 2024 girino ancora informazioni così obsolete, su argomenti basilari che sono stati chiariti ormai da diversi anni da tutte le istituzioni di riferimento.

⁉️ Ma allora, come riconoscere un pediatra non aggiornato sull’alimentazione dei bambini? 

Sicuramente potremo riconoscere chi non lo è da queste indicazioni:

⛔️ Probabilmente vi consiglierà di iniziare l’introduzione dei cibi complementari verso i 4 mesi, seguendo una tabella rigida con delle sequenze specifiche di introduzione degli alimenti (crono-inserimenti).

⛔️ Sicuramente vi consiglierà anche di ritardare l’inserimento dei cibi allergizzanti fino ad un anno di vita (uova, crostacei, pesce, etc).

⛔️ Vi consiglierà anche di dare al bambino la camomilla di sera o di notte per migliorarne il riposo notturno.

⛔️ Escluderà a prescindere, in modo categorico, l’autosvezzamento come approccio valido per l’inserimento dei cibi complementari.

⛔️ Metterà la mamma che allatta a dieta rigida, per evitare che il bambino abbia le coliche

‼️ Questi sono consigli errati, diffidate da chi li dispensa, cercate un pediatra aggiornato sull’alimentazione (fortunatamente ce ne sono tanti) o rivolgetevi ad altre figure specializzate (nutrizionisti, puericultrici, infermieri pediatrici, ostetriche).

✅️ Ricordate che lo svezzamento non è un atto medico, seguite quindi anche il vostro istinto da genitori per quanto riguarda l’alimentazione del vostro bambino.

Commenti e risposte QUI

© Tutti i diritti riservati. Polina Kazimirova 2018-2024 | P.IVA 02708530692

Privacy Policy

Vantaggi dell’autosvezzamento

vantaggi in autosvezzamento

Quali sono i vantaggi con l'autosvezzamento?

Spesso si fa confusione nell’interpretare le finalità dell’autosvezzamento, confondendole con un semplice modo per bruciare le tappe di crescita del bambino.

Approfondendo, però, la filosofia che c’è dietro, scopriamo che l’autosvezzamento è semplicemente ciò che consegue quando rispettiamo i principi fondamentali dell’introduzione degli alimenti complementari.

Primo tra tutti è quello di far scoprire al bambino sapori, colori, forme e consistenze, attraverso i suoi sensi, di un’ampia varietà di alimenti, mantenendo il latte come alimento principale per la crescita fino a 12 mesi.

Partendo da queto presupposto e abbandonando l’idea che a 6 mesi i bambini vadano svezzati (termine che indicava l’abbandono precoce dell’allattamento) e debbano saziarsi con il cibo da subito, l’approccio al cibo sarà molto più sereno e semplice.

Se volessimo riassumere i numerosi vantaggi dell’autosvezzamento, potremmo dire che:

📌 Il bambino impara a mangiare in modo indipendente fin dall’inizio dell’introduzione degli alimenti complementari.

📌 Impara a masticare. Quando un bambino viene nutrito con le pappe per molto tempo, la sua capacità di masticazione non viene stimolata e non si sviluppa. Offrendo consistenze più complesse fin dall’inizio, il bambino impara rapidamente a gestirle, avviando tutti i processi collegati alla masticazione.

📌 Sviluppa i muscoli facciali. Nel processo di masticazione, i muscoli del viso si formano e si rafforzano, la mascella si sviluppa. Durante la crescita, questo avrà un effetto positivo sullo sviluppo del linguaggio.

📌 Sviluppa la motricità fine. Imparando ad afferrare con le mani il cibo in pezzi, il bambino sviluppa così la motricità fine, ossia il controllo motorio sui piccoli movimenti delle mani e delle dita.

📌Aumenta l’autostima. Il bambino dimostra di farcela da solo e noi trasmettiamo a lui fiducia e supporto.

📌 Permette alla famiglia di gustare cibi caldi. Il bambino mangia da solo e i genitori o i nonni, sono liberi e tranquilli di mangiare la propria porzione quando è ancora calda, invece di investire tutto il tempo a disposizione dietro a un cucchiaino volante.

📌I bambini non mangiano troppo. Mangiando da solo molto più lentamente rispetto ad essere imboccato, il bambino riceve un segnale di sazietà naturale nel momento giusto e non mangia più del necessario.

📌 Risparmio sugli alimenti “speciali per bambini”. Non è necessario acquistare nulla di dedicato per la sua alimentazione. Tutta la famiglia può gustare le stesse ricette a costi molto inferiori.

📌 Tutta la famiglia può passare a una dieta più sana. Quando sappiamo di avere a tavola un bambino di sei mesi che prende un esempio da noi, siamo noi stessi ad impegnarci a consumare cibi più sani.

📌Meno stress durante i pasti. Quando una mamma si siede a tavola e non deve pensare a come nutrire ancora una volta suo figlio con l’ennesimo omogeneizzato, è rilassata. Di conseguenza tutta la famiglia è più serena.

Affrontiamo tutti gli aspetti legati all’introduzione degli alimenti complementari, nel nostro corso “Svezzamento e Autosvezzamento con piacere”. Tutte le info QUI.

Per video, commenti e risposte, mi trovi su Instagram.

© Tutti i diritti riservati. Polina Kazimirova 2018-2023 | P.IVA 02708530692 | Designed by Estro Communication