Cosa fare se rifiuta il biberon?

perchè rifiuta il biberon

COSA FARE SE IL BAMBINO RIFIUTA IL BIBERON?

Devo rientrare al lavoro, ma mio figlio rifiuta il biberon cosa posso fare?

Innanzitutto dobbiamo essere consapevoli che imparare a prendere il biberon richiede del tempo, quindi dobbiamo partire sempre in anticipo dando il tempo alla bambina o al bambino di imparare.

✅️ Iniziamo a farlo giocare con la tettarella e con il biberon separatamente, per prendere confidenza con questi nuovi oggetti.

✅️ Passiamo poi all’assunzione non nutritiva, quindi a vuoto, per imparare anche come si succhia questo determinato oggetto.

✅️ Dobbiamo valutare anche la modalità in cui viene proposto il biberon, magari il bambino è troppo stanco, troppo affamato, magari sta scomodo o il flusso del latte è troppo veloce o troppo lento.

Per il bambino, insomma, ci sono tante variabili da valutare.

✅️ Oltre a ciò, va sottolineata l’importanza dell’ambiente sereno in cui si propone questo nuovo strumento. Dev’essere sempre un’esperienza piacevole sia per il bimbo, sia per l’adulto che lo propone.

⛔️ Il bimbo o la bimba non devono essere mai forzati ad accettarlo, devono essere liberi di rifiutare. Non insistete mai, perchè otterrete il risultato contrario.

✅️ Scegliete la tettarella giusta, non quella che assomiglia di più al seno materno, ma quella che permette di fare le stesse cose che permette di fare il seno nella cavità orale del bambino.

Non abbiate aspettative, ci vorrà del tempo, concedetevelo sia voi, sia al bambino.

‼️ Il rifiuto del biberon può essere legato anche alle difficoltà di suzione (es. frenulo corto o altro), quindi se non riuscite a risolvere adottando le piccole accortezze proposte, scrivetemi in direct QUI per fissare un appuntamento e studiare il vostro specifico caso insieme.

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Come offrire il pesce in svezzamento

pesce in svezzamento

COME OFFRIRE IL PESCE IN SVEZZAMENTO

Le controversie sull’argomento pesce sono sempre in voga. Vi ricordo gli aspetti più importanti per chiarire i vostri dubbi:

✅️ Il pesce e i frutti di mare possono e devono essere offerti ai bambini fin dall’inizio dell’alimentazione complementare, cioè a partire dai 6 mesi. OMS, NHS, AAP, ecc. dicono questo a riguardo.

✅️ Il pesce è una fonte essenziale di Omega-3, Omega-6 e ferro, oltre a calcio, fosforo e iodio.

❗Sì, pesce, molluschi e crostacei rientrano tra i 14 principali allergeni, il che significa che possono causare reazioni allergiche.

Questo spaventa molti genitori, che decidono di rimandare il primo contatto ad un secondo momento. Recenti ricerche, però, dimostrano che l’esposizione precoce dei bambini agli allergeni, riduce il rischio di sviluppare un’allergia a quel alimento nel corso della loro vita.

❗È per questo motivo che le organizzazioni internazionali raccomandano di introdurre nella dieta di un bambino il pesce e i frutti di mare tra i 6 e i 12 mesi.

️Solo i genitori che soffrono di allergie alimentari devono fare attenzione. I loro figli sono in effetti più inclini a tali allergie. In questo caso rivolgetevi ad un allergologo per avere consigli su come e quando introdurre il pesce nella dieta del vostro bambino.

❓Quale pesce scegliere? Quello che vi piace di più ed è disponibile nella vostra zona. Non esiste un pesce “giusto” o “sbagliato” per cominciare.

Vi do giusto un paio di consigli:

✅️ Se possibile, scegliete pesce fresco e locale

❌Escludete i pesci di grandi dimensioni (squalo, pesce spada) dalla dieta dei bambini piccoli, poiché accumulano grandi quantità di mercurio, che influisce negativamente sullo sviluppo del sistema nervoso

✅️ Cuocetelo accuratamente. Ai bambini sotto i 5 anni non dovrebbero essere somministrati alimenti di origine animale crudi o semicrudi

✅️ Scegliete un pesce che abbia poche lische e che si pulisca facilmente una volta cotto, così da risparmiare tempo e fatica

Quante volte?

✅️ 2-3 volte a settimana, di cui una porzione dovrebbe essere di pesce grasso (salmone, sgombro, etc)

Quando avete offerto il pesce ai vostri bimbi?

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Soffocamento: saper intervenire

Soffocamento saper intervenire

SOFFOCAMENTO: SAPER INTERVENIRE

🔴 Il soffocamento da corpo estraneo è una delle principali cause di morte nei bambini sotto i tre anni.

🔴 Tra il 60 e 80% di episodi di soffocamento sono imputabili al cibo, quasi la metà di questi incidenti si è verificata sotto la supervisione di un adulto.

Questo significa che noi adulti non siamo formati per prevenire il soffocamento e non sappiamo bene come agire nel caso che accada.

“e cosa faccio non do più il cibo in pezzi a mio figlio?”

Certo che no, dobbiamo semplicemente imparare come prevenire il soffocamento e come agire, perché la manovra di disostruzione, se fatta bene, è efficace nel 98% dei casi!

Non basta guardare semplicemente un video su YouTube, vanno fatte le prove pratiche cosicché il corpo si ricordi ogni movimento da eseguire quando magari la mente non è più lucida.

✅️ Scoprite le prossime date del corso di disostruzione e rianimazione pediatrica online e in presenza…vi aspettiamo!!

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Allergie in svezzamento

Allergie in svezzamento

ALLERGIE IN SVEZZAMENTO

‼️ Questi 14 alimenti sono responsabili del 90% delle allergie alimentari nel mondo:

– Cereali contenenti glutine⠀
– Soia
– Uova
– 
Latte vaccino
– 
Frutta a guscio
– 
Arachidi
– 
Crostacei
– 
Molluschi
– 
Pesce
– 
Lupini
– 
Sesamo
– 
Sedano
– 
Senape
– 
Anidride solforosa

🔥 Recenti ricerche in allergologia suggeriscono che tutti gli alimenti in questo elenco vanno introdotti nella dieta del bambino prima dell’età di un anno. Ciò riduce la probabilità di sviluppare allergie alimentari in futuro.

🔴 Stiamo attenti però. Inseriamo ciascuno di questi separatamente dagli altri dell’elenco. Iniziamo con piccole quantità (anche utilizzato come ingrediente). 3 assaggi, in giorni diversi, saranno sufficienti per circoscrivere un’allergia .


‼️ L’allergia alimentare si manifesta sotto forma di orticaria, vomito o diarrea, meno spesso con angioedema o shock anafilattico. Chi ha parenti stretti con allergie alimentari, deve prestare attenzione e consultare preventivamente un allergologo.

🔴 Solitamente i sintomi compaiono entro 2 ore dal contatto con l’alimento e comunque entro le prime 24 ore. Quindi, ad esempio, se la mattina il bambino ha assaggiato le fragole e la sera del giorno dopo ha il sederino rosso, questa non è un’allergia alle fragole 😉.

In parallelo con gli alimenti dell’elenco, si può offrire qualsiasi altro alimento. La probabilità di una reazione allergica ai broccoli, ad esempio, è estremamente bassa. Quindi, per intenderci, un giorno si può offrire l’uovo, la banana e dei broccoli. In caso di reazione allergica, il “colpevole” sarà l’uovo al 90%.

✅️ Non ha senso evitare l’introduzione di questi alimenti a causa del timore delle allergie. Una reazione potrà comunque verificarsi a qualsiasi età, la somministrazione ritardata non proteggerà il bambino.

‼️ Se riscontrate sintomi da allergia alimentare in un bambino, escludete l’alimento dalla dieta e consultate un allergologo per poter fare le dovute analisi ed eventualmente confermare la presunta allergia.

È rimasto ancora qualche dubbio? Vi aspetto nei commenti 🤗

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Affrontiamo questo e altri aspetti dello svezzamento nel corso “SVEZZAMENTO E AUTOSVEZZAMENTO CON PIACERE” – Scopri di più

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Diretta Instagram: Dermatite Atopica

diretta: dermatite atopica

DIRETTA INSTAGRAM: DERMATITE ATOPICA

Una diretta sulla dermatite atopica con la @dott.ssa_angelicadessi.

✅️ Cos’è e come riconoscere la DA

✅️ Come prevenire la DA

✅️ Se è legata all’alimentazione del bambino / mamma che allatta

✅️ Come prendersi cura della cute con la DA

E tanto altro…la diretta è QUI

 
 
 

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Come riconoscere un pediatra aggiornato?

pediatra aggiornato svezzamento

COME RICONOSCERE UN PEDIATRA AGGIORNATO?

Quotidianamente ricevo testimonianze di mamme confuse a causa di indicazioni errate fornite dai loro pediatri di riferimento.

❌️ E’ davvero inaccettabile che nel 2024 girino ancora informazioni così obsolete, su argomenti basilari che sono stati chiariti ormai da diversi anni da tutte le istituzioni di riferimento.

⁉️ Ma allora, come riconoscere un pediatra non aggiornato sull’alimentazione dei bambini? 

Sicuramente potremo riconoscere chi non lo è da queste indicazioni:

⛔️ Probabilmente vi consiglierà di iniziare l’introduzione dei cibi complementari verso i 4 mesi, seguendo una tabella rigida con delle sequenze specifiche di introduzione degli alimenti (crono-inserimenti).

⛔️ Sicuramente vi consiglierà anche di ritardare l’inserimento dei cibi allergizzanti fino ad un anno di vita (uova, crostacei, pesce, etc).

⛔️ Vi consiglierà anche di dare al bambino la camomilla di sera o di notte per migliorarne il riposo notturno.

⛔️ Escluderà a prescindere, in modo categorico, l’autosvezzamento come approccio valido per l’inserimento dei cibi complementari.

⛔️ Metterà la mamma che allatta a dieta rigida, per evitare che il bambino abbia le coliche

‼️ Questi sono consigli errati, diffidate da chi li dispensa, cercate un pediatra aggiornato sull’alimentazione (fortunatamente ce ne sono tanti) o rivolgetevi ad altre figure specializzate (nutrizionisti, puericultrici, infermieri pediatrici, ostetriche).

✅️ Ricordate che lo svezzamento non è un atto medico, seguite quindi anche il vostro istinto da genitori per quanto riguarda l’alimentazione del vostro bambino.

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Qual’è lo yogurt più adatto in svezzamento

yogurt in svezzamento

QUAL'È LO YOGURT PIÙ ADATTO IN SVEZZAMENTO?

Ricevo tantissime domande sullo yogurt. Oggi cercherò di chiarirle tutte.

🔥Lo yogurt si può offrire ai bambini a partire dai 6 mesi.

Come scegliere quello giusto?

✅️Deve essere fatto di latte pastorizzato

✅️Deve essere intero (non magro) per bambini fino ai 2 anni

✅️Deve essere naturale (bianco), non “alla frutta” o “col biscotto”, perchè quelli “alla frutta” contengono davvero tantissimo zucchero (sconsigliato ai bambini sotto i 2 anni). Pensate, che ce ne sono 3-4 cucchiaini in un solo vasetto!

‼️Attenzione agli yogurt che si spacciano come “per bambini” con la scritta “dai 6 mesi”. Quasi sempre questi yogurt non sono in realtà adatti ai bambini, perché contengono zucchero (leggete sempre la lista degli ingredienti e non vi fate ingannare dalle scritte “succo concentrato di uva” e altre simili, è sempre zucchero aggiunto).

‼️Vi potrebbero anche ingannare con la scritta “bio” che non significa che sia privo di zucchero, di nuovo, leggete sempre la lista degli ingredienti.

⁉️Quindi si può dare solo yogurt bianco ai bambini?

Certo che no, potete renderlo voi sempre diverso, aggiungendo voi gli ingredienti:

📌Frutta a guscio tritata

📌Frutta secca tagliata a pezzetti piccoli

📌Frutta fresca / frutti di bosco tagliata a pezzetti piccoli

📌L’omogeneizzato di frutta regalato da qualche amico o parente

📌Semi oleosi misti tritati

📌Cannella

📌Carota grattugiata

Un piccolo promemoria:

‼️Il latte vaccino è nella lista degli 14 allergeni più comuni, quindi i primi 3 assaggi devono essere piccoli e fatti con attenzione, fatti lontano dagli assaggi di altri allergeni dalla lista.

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Parliamo di questo ed altro nel video corso “Svezzamento e Autosvezzamento con Piacere” – SCOPRI DI PIÙ

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Crostacei in svezzamento

crostacei in svezzamento

CROSTACEI IN SVEZZAMENTO

Considerato che l’inserimento dei crostacei nella dieta dei bambini causa sempre discussioni, approfondiamo l’argomento.

I crostacei (scampi, gamberi, mazzancolle, canocchie, granchi, astici, aragoste) possono essere offerti ai bambini fin dai 6 mesi, come parte della dieta variegata. Ad esempio, L’EPA e la FDA, elencano i crostacei come un pesce di “buona scelta” nella dieta dei bambini.

Sotto i 5 anni possono essere offerti solo i crostacei completamente cotti, lavorati termicamente, considerato l’elevato rischio di infezione da batteri patogeni.

I crostacei piccoli possono essere dati interi, mentre quelli grandi sono da tagliare per lungo in modo da evitare forme rotonde, che possano causare il soffocamento.

I crostacei sono inclusi tra i 14 grandi allergeni. Questo è probabilmente il motivo per cui le vecchie raccomandazioni “permettono” l’inserimento dei crostacei solo dopo i 3 anni. Ricordiamo, però, che le ultime linee guida dell’allergologia, dicono che l’esposizione precoce ai grandi allergeni è un’eccellente prevenzione nello sviluppo di allergie alimentari, rinite allergica ed eczema in età adulta. Pertanto, è importante introdurli nella dieta del bambino entro l’anno.

Attenzione, se ci sono già allergie alimentari in famiglia, specialmente con reazioni gravi, bisogna consultare un allergologo per programmare l’inserimento.

I crostacei sono ricchi di oltre 20 vitamine e minerali: ferro, iodio, magnesio, fosforo, zinco, calcio, selenio, B12 ed altri. Una porzione di gamberi da 85 grammi fornisce il 50% dell’assunzione giornaliera di selenio.

I crostacei sono una fonte di proteine magre sane. Circa il 90% delle loro calorie proviene dalle proteine ed il resto dai grassi.

I crostacei sono una fonte di acidi grassi omega-3 e omega-6, vitali per il nostro corpo. Molti di loro si trovano esclusivamente nel pesce e nei frutti di mare.

Si consiglia di consumare 2-3 porzioni di pesce e frutti di mare a settimana. I crostacei sono perfetti come una di questa porzioni. Possono essere consumati come piatto unico, come ingrediente per la pasta o il risotto.

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Per tutti i tagli sicuri: c’è la nostra guida sui tagli sicuri e sicurezza a tavola QUI

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Anche così va bene!

così va bene

ANCHE COSÌ VA BENE!

Ricordo lo svezzamento del mio primo figlio: compravo verdura biologica solo per lui, la carne speciale, il pesce pescato… tanti soldi e tanta fatica per poi vedere queste cose finire nella spazzatura, perchè lui non ne voleva sapere.

Con la seconda figlia siamo partiti subito con l’autosvezzamento e con quello che mangiava la famiglia, ma comunque cercavo delle ricette speciali e piatti elaborati.

Mi ricordo la frustrazione infinita con il primo figlio che non mangiava e la stanchezza immensa con la seconda perché dovevo essere “all’altezza delle sue esigenze”.

Cari genitori, tutto questo non serve! Non siete obbligati a comprare il biologico “per il bambino” o spendere il doppio per del cibo “per bambini”.

Non siete neanche tenuti a cucinare ad ogni pasto qualcosa di elaborato. Rilassatevi, non è una gara di alta cucina. Vanno benissimo piatti semplici, quello che mangiate di solito.

Va anche bene non cucinare proprio qualche volta e proporre ciò che avete già nel frigo. Se non cucinate un pasto fresco fatto di ingredienti attentamente selezionati ogni volta, non diventate dei pessimi genitori, nessuno vi giudicherà o metterà un voto basso in genitorialità.

Va bene così. Qualche volta metterete in tavola un piatto più elaborato e altre affetterete una mozzarella, del pane e un pomodoro. L’importante è che vi farà stare sereni ed eviterà ansia e sensi di colpa.

Ricordatevi sempre, che lo spirito con cui ci sediamo a tavola e l’atmosfera che si crea durante i pasti è fondamentale. Una mamma serena, rilassata, priva di sensi di colpa è una mamma che può dare tanto al proprio figlio, molto più di una pietanza super elaborata e faticosa da cucinare.

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Perchè mio figlio lancia il cibo?

perchè lancia il cibo

PERCHÉ MIO FIGLIO LANCIA IL CIBO?

È difficile accettare che il bambino non mangi tutto e che qualcosa venga gettato “al vento”.

Come comportarsi?

📌 Non reagire. I bambini spesso compiono azioni solo per generare la reazione dei genitori. Più intensa è la reazione (risate, irritazione), più spesso la ripeteranno. Nessuna reazione > nessuna azione.

📌Potrebbe essere anche il contrario: il bambino riceve poche attenzioni e cerca di attirare ad ogni costo. Lanciare il cibo funziona alla grande. Trascorrere più tempo con lui fuori dai pasti è un modo per non dover lottare per la vostra attenzione durante i pasti.

📌Lanciare oggetti e guardarli cadere è una fase del loro sviluppo. È così che studiano il mondo: lo lanciano e guardano come cade, come si appiattisce sul pavimento, che rumore fa, etc. Passerà. Potete dire a vostro figlio che il cibo sta sul tavolo e si può lanciare una pallina, per esempio.

📌 Potrebbe lanciare il cibo, perché non lo vuole e non sa dove metterlo. Dategli un piatto per gli scarti e spiegategli di mettere ciò che non vuole, lì.

📌 Evitate frasi con “non”. È meglio dire cosa “dovrebbe” fare, piuttosto che cosa “non dovrebbe”. Questo rende più facile capire cosa ci si aspetta da lui. Invece di dire “non buttarlo”, provate con “mettilo qui se non lo vuoi”.

📌 È sazio. Se non sa ancora parlare, pronunciate una “parola in codice” che indicherà la fine del pasto. Il termine breve e conciso “basta”, inteso anche come “abbastanza”, è facile da capire. Quando Caterina ha iniziato a lanciare il cibo, abbiamo detto “basta” e poi sparecchiato. Ha capito subito il significato della parola e presto ha iniziato a pronunciarla, invece di lanciare i broccoli per terra.

📌 Anticipatelo: se il bambino sta agitando il pugno con il cibo, intercettatelo con dolcezza e dirigetelo verso il piatto degli scarti. Successivamente spiegate di nuovo cosa fare con il cibo che non vuole più.

‼️Parola d’ordine: serenità. Comunicate sempre in modo gentile e sereno, così che le vostre azioni non vengano percepite come aggressioni o punizioni.

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